lunedì 4 giugno 2012

JIHAD GUERRA SANTA


JIHAD GUERRA SANTA



Al-Jihâd al-Akbar (quello vero…)
15/10/2009 di ummusama

بسم الله الرحمان الرحيم

Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo

Cosa significa “Grande Jihâd” e “Piccolo Jihâd”…?


Compilato e tradotto da Al-Mourabitoune, basandosi sugli scritti di Abu Khubayb, Abu Zubayr e Abu Fadl, dell’eccellente rivista Nida ul Islam

Ci è sembrato importante denunciare una di quelle false nozioni aventi lo scopo di soffocare “lo spirito del Jihâd” nella Ummah e fortemente propagata da alcuni siti “musulmani” francofoni (e non solo… ndt).

Si tratta dell’idea del Jihâd al-Akbar (il Grande Jihâd) contrapposto al Jihâd Al-Asghar (il Piccolo Jihâd). Secondo detta dottrina, il fatto di lottare contro i desideri del nafs (l’ego, l’anima) sarebbe considerato come il Jihâd “maggiore”, in opposizione al Jihâd sul campo di battaglia, che sarebbe il “piccolo Jihâd”.

Le ragioni addotte da questa gente per fare del Jihâd contro i desideri e lo Shaytân un Jihâd Al-Akbar sono le seguenti:

- il campo di battaglia è illimitato

- la lotta si svolgerà fino all’ultimo respiro

- è una lotta difficile, poiché la sua essenza è l’uomo contro se stesso

- il nemico è invisibile e non può essere percepito dai cinque sensi

Al contrario, nel caso del Jihâd contro i miscredenti, non si tratterebbe di un tempo così lungo e di un campo d’azione così vasto e difficile come quello della lotta contro i propri desideri. Perciò, il Jihâd contro i miscredenti sul campo di battaglia sarebbe considerato come un Jihâd “Asghar” (ossia un Jihâd più piccolo, o minore).

Esaminando la vita di coloro che sostengono tali idee, è facile comprendere da dove provenga la loro confusione sulla questione. Sono spesso persone che insegnano nelle università, che scrivono sulle riviste o che tengono conferenze sul combattimento e lo statuto del martirio, ma che hanno tutti un punto in comune: non hanno mai partecipato al Jihâd!

In effetti, può darsi che l’occasione non si sia presentata per costoro (secondo la volontà di Allah l’Altissimo), ma sta di fatto che essi non hanno mai raggiunto un campo dei Mujâhidîn. In un tale campo, avrebbero osservato il poco lusso che avrebbe loro fatto sentire la differenza tra “un giorno al campo” e “un giorno nella loro università”, questo luogo pieno di cibo, di divertimenti e di sale climatizzate.

Come possono costoro sentire il vero valore del Jihâd, se non hanno mai fatto parte di reggimenti di guerra, né hanno mai messo piede in queste arene di tumulti?

Una semplice battaglia sarebbe sufficiente a correggere tutte le loro false idee sulla questione. In appena qualche ora, il soldato può vedere delle cose il cui orrore farebbe venire i capelli bianchi a dei bambini: bombardamenti, scariche di fucileria che atterriscono le anime della maggior parte dei suoi amati fratelli, che hanno condiviso con lui il viaggio, la formazione, il ribât (guardia in prima linea) e il Jihâd. Quale sarebbe la posizione di questa gente, se dei missili e delle granate scoppiassero sopra le loro teste e tra i loro piedi? Quale sarebbe la loro opinione sull’argomento se vedessero coi loro occhi la dispersione di braccia, di piedi, di intestini di un corpo benedetto, munito di membra ben proporzionate, che diventa handicappato, smembrato o paralizzato a vita?

Dopo aver vissuto questa esperienza, sarebbe impossibile, per loro, osare paragonare il Jihâd a qualsiasi altro mezzo pacifista di da’wah.

Ma discutiamo piuttosto da un punto di vista scientifico sugli argomenti addotti da costoro per difendere il loro dire.

Allo scopo di classificare questi due tipi di Jihâd, questa gente si basa su una storia menzionata da Al-Khatib Al-Baghdadi nel suo libro, “Storia di Baghdad“, trasmessa da Yahya ibn Al-’Ala, che riferì:

“Layth ci riferì, da ‘Ata, da Abu Rabah, da Jabir (radiAllahu ‘anhu), che il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam), tornando da una delle sue battaglie, disse loro: “Torniamo sani e salvi, rientriamo dal Jihâd Asghar (piccolo Jihâd) verso il Jihâd Akbar (grande Jihâd)”. I Compagni chiesero: “Oh Messaggero di Allah, quale Jihâd può essere maggiore di quello che abbiamo appena compiuto?”. Egli rispose: “Il Jihâd (lotta, sforzo) di un servitore contro i suoi stessi desideri”.” (Tarikh Al-Baghdadi 13/49)

Questo concetto, malgrado sia basato su un hadîth, può essere refutato in diversi punti, che menzioneremo di seguito:

In primo luogo:

Questo hadîth non può essere impiegato come prova legale, poiché è debole (se non addirittura falso!).

Al-’Iraqi disse nel suo Takhriju Ahadîthi-l-Ihyâ’ che “Anche Al-Bayhaqi ha menzionato questo hadîth proveniente da Jabir (radiAllahu ‘anhu), ed esso ha un Isnad da’if (catena di trasmissione debole)” (cfr. Risalatu-l-Jihâd, Hasan al-Banna).

As-Suyûtî pronunciò un verdetto di debolezza riguardo a questo hadîth nel suo libro Al-Jam’i as-Saghîr.

Risulta anche che questo hadîth sia debole, poiché nel suo “sanad” vi è un narratore di nome Khalaf ibn Muhammad ibn Ismâ’îl al-Khiyâm, a causa del quale Al-Hakim (rahimahullah) dichiarò a proposito di questo racconto: “Questo hadîth è incerto”.

Abu Ya’la al-Khalili disse a proposito di questo narratore: “Si sbagliava spesso, era poco affidabile e riportava degli ahadîth sconosciuti” (Mashari’u-l-Ashwaq ilâ Masuri-l-’Ushshaq, 1/31)

Al-Hakim e Ibnu Abi Zur’ah decretarono: “Scriviamo spesso delle dichiarazioni di Khalaf ibn Muhammad ibn Ismâ’îl che citiamo soltanto a titolo d’esempio, ma rigettiamo ogni responsabilità (tra le cose provenienti) da lui” (Mizanu-l-I’tidal, 1/662).

Si potrebbe sostenere che un hadîth da’if (debole) possa essere accettato riguardo a questioni di pietà e di atti supererogatori. Ma ciò, nel nostro contesto, è inaccettabile, poiché non crediamo che il Jihâd sia un’azione supererogatoria…

In effetti, come potrebbe essere così, quando il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) disse che l’ascetismo della sua Ummah (comunità) si trova nel Jihâd?

Ancora peggio che “debole”: chiunque faccia delle ricerche su Yahya ibn Al-’Ala Al-Bajili, il narratore di questo hadîth (l’ultimo anello della catena di trasmissione, ndt) troverà degli elementi, nella sua biografia, che gli faranno abbandonare quest’uomo in qualità di narratore di ahadîth.

Ibn Hajar Al-’Asqalani (rahimahullah) disse di lui in At-Taqrib: “Egli è stato accusato di inventare degli ahadîth”.

In Al-Mizan, dell’Imâm adh-Dhahabi, troviamo che: ‘Amru ibn ‘Ali, an-Nisâ’î e ad-Daraqutni dissero che “questo hadîth deve essere rigettato”, mentre Abu Hatim disse che “non è un buon narratore”, e l’Imâm Ahmad ibn Hanbal (rahimahullah) sostenne: “Questo hadîth è falso!” (Tahdhibut Tahdhib, 11/261-262).

Opinione sostenuta anche da Ibn Taymiyya (rahimahullah), che dichiarò: “Vi è un hadîth legato a un gruppo di gente che dichiara che il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) disse dopo la battaglia di Tabuk: “Siamo ritornati dal Jihâd Asghar verso il Jihâd Akbar”. Questo hadîth non ha alcuna fonte (lâ asla laha لاأصل لها), nessuno tra i Sapienti della scienza islamica l’ha riportato. Il Jihâd contro i miscredenti è la più nobile delle azioni ed è inoltre l’azione più importante per l’umanità” (Al-Furqan bayna Awliyâ’i-r-Rahmân waAwliyâ’i-Shaytân, pag. 44-45).

In breve, questo hadîth inventato è quasi il solo argomento dei nostri correligionari sulla questione. O meglio, alcuni impiegano anche la “dichiarazione” di un Tabi’ (seconda generazione dopo i Sahâba), di nome Ibrâhîm ibn Abi Ablah, che avrebbe detto a delle persone che tornavano da una battaglia: “Voi tornate dal Jihâd Asghar. Il Jihâd Akbar che avete intenzione di fare è il Jihâdu-l-Qalbî (Jihâd del cuore)?” (Siyaru A’lâmin Nubala, 6/325).

Daraqutni dichiarò che Ibrâhîm ibn Abi Ablah è qualcuno affidabile in se stesso, ma che la catena di trasmissione del detto è interrotta (Siyaru A’lâmin Nubala, 6/324).

Perciò, la dichiarazione riportata sopra non può essere attribuita a Ibrâhîm ibn Abi Ablah, a meno che la catena di trasmissione non sia autentica.

E anche nel caso in cui fosse stabilita l’autenticità della dichiarazione, dobbiamo tenere presente che si tratta di un semplice essere umano, che poteva sbagliarsi e poteva dire qualche volta delle cose imperfette. Non era infallibile.

In secondo luogo:

Oltre ad essere debole (se non addirittura falso), questo hadîth contraddice in maniera esplicita dei versetti chiari del Sublime Corano, che pongono il Jihâd contro i miscredenti al livello della migliore delle azioni dopo la fede.

‘Abdullah Yûsuf ‘Azzâm (che Allah accetti il suo martirio) ci ricorda in una delle sue ultime risalah che addirittura il fatto di curare e visitare Al-Masjîd al-Harâm (la Moschea di Makkah) non è paragonabile al Jihâd fisabilillah, così come è riportato nel Sahîh Muslim a proposito delle cause della Rivelazione dei versetti 19-22 della Sûrah at-Tawba:(Corano IX. At-Tawba, 19-22)
Lo shaykh (rahimahullah) spiega: “La ragione (della rivelazione) è che alcuni Compagni (radiAllahu ‘anhum) furono in disaccordo tra loro riguardo le azioni – dopo l’Îmân (الإيمان la fede) – migliori agli occhi di Allah. Alcuni dicevano che (l’azione migliore) fosse la cura della Moschea sacra, altri pensavano che fosse l’occuparsi di dare da bere ai pellegrini, e altri dicevano che fosse il Jihâd. I versetti qui sopra sono una risposta chiara e definitiva sul fatto che il Jihâd è migliore della cura o della visita della Moschea Sacra, in particolare quando sappiamo che la ragione della rivelazione di questi versetti fu proprio una disputa tra i Sahâba a proposito di questo argomento. Le cause della Rivelazione non possono essere male interpretate o alterate, perché il significato è preciso e non lascia alcuno spazio per una scorretta interpretazione”.

Un altro versetto del Corano viene a confermare quelli citati sopra, anch’esso in maniera estremamente chiara, e dimostra che il Jihâdu-n-Nafs (Jihâd contro se stessi, contro le proprie passioni) non è affatto uguale al Jihâd contro i miscredenti:IV. An-Nisâ’, 95-96)
In terzo luogo:

Questo detto contraddice un’enorme quantità di ahadîth pronunciati dal Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) (mutawatir ahadîth), che dichiarano l’eccelenza del Jihâd. Non ne menzioneremo che alcuni:

“Un mattino o una sera trascorsi (nel combattimento) fisabilillah sono migliori del mondo e di tutto ciò che contiene” (Bukhârî e Muslim).

“Restare in piedi un’ora nei ranghi del Jihâd fisabilillah è migliore che restare ritto (in preghiera) per sessant’anni” (Sahîh Al-Jami’)

Abu Hurayra (radiAllahu ‘anhu) disse a questo proposito: “Sarebbe forse capace uno di voi di restare ritto in preghiera senza smettere, e di digiunare continuamente, finché sia in vita?”. La gente rispose: “Oh Abu Hurayra! Chi potrebbe sopportarlo?”, al che egli disse: “Per Allah! Un giorno trascorso da un mujâhid fisabilillah è migliore di ciò!”

Inoltre, la rivendicazione di coloro che sostengono che la “lotta contro l’ego (Jihâd an-Nafs)” è il più grande Jihâd, perché l’individuo deve senza sosta controllarsi, di giorno e di notte, può essere refutata dall’hadîth seguente: Rashîd riferì, da Sa’d, che secondo uno dei Sahâba un uomo disse: “Oh Messaggero di Allah! Perché i credenti saranno tutti interrogati nelle loro tombe, tranne i martiri (Shuhadâ’)?”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “I colpi di spada che si scontravano sopra le loro teste saranno delle domande sufficienti per loro” (Sahîh Al-Jami’).

Dunque, l’hadîth debole che stiamo esaminando contraddice diversi ahadîth la cui autenticità non può essere contraddetta, e che provano che nessuno degli atti che si possono compiere è migliore del Jihâd contro i Kuffâr.

Eccone alcuni altri:

Da Abu Hurayra (che Allah sia soddisfatto di lui), fu chiesto al Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam): “Oh Messaggero di Allah! Quale azione potrebbe essere equivalente al Jihâd fisabilillah?”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “Non avreste la forza di compiere questa azione”. La domanda fu ripetuta due o tre volte, e ogni volta il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) rispondeva: “Non avreste la forza di compiere questa azione”. Quando la domanda fu pronunciata per la terza volta, il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa Sallam) disse: “Colui che esce per il Jihâd è simile ad una persona che continui a digiunare e si tenga ritta in preghiera costantemente, obbedendo ai versetti di Allah e non mostrando alcuna stanchezza per il suo digiuno e la sua preghiera, finché il Mujâhid torni dal campo di battaglia” (riportato da Muslim, n° 4636).

Vi è un altro hadîth riportato da Bukhârî (vol. 4, n° 44), che va nello stesso senso, secondo cui Abu Hurayra (radiAllahu ‘anhu) disse: Un uomo si presentò dal Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) e gli chiese: “Insegnami un’azione la cui ricompensa sia uguale a quella del Jihâd”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “Non trovo una tale azione”. Poi aggiunse (sallAllahu ‘alayhi waSallam): “Potreste voi, quando il Mujâhid parte per il combattimento, restare nella moschea senza smettere di pregare e digiunare?”. L’uomo esclamò: “Ma chi potrebbe farlo?…”.

Altri ahadîth vanno nello stesso senso, ma quelli che abbiamo citato sono chiaramente sufficienti per dichiarare che il Jihâd fisabilillah è l’azione più elevata e non vi è nessun altro atto che possa eguagliarlo. Com’è dunque possibile che un’azione descritta come la più meritoria sia sinonimo di Jihâd Asghar (piccolo Jihâd o Jihâd minore)?

In quarto luogo:

Questa nozione totalmente falsa e calunniosa implica l’ingiustizia e causa del torto allo statuto del Mujâhid. Allah (‘azza waJalla) ci ha ordinato di praticare la giustizia nei nostri verdetti, dicendo:
Corano V. Al-Mâ’ida,
Significa forse dar prova di equità e pronunciare un verdetto giusto, il fatto di dire che i nostri fratelli che si trovano sulle terre del pericolo e della battaglia sono in un “piccolo Jihâd”, mentre le mine esplodono sotto i loro piedi, facendo esplodere i loro corpi in aria, e sparpagliando le loro membra e il loro sangue dappertutto, al punto tale che i loro cadaveri non possono essere ricomposti in una tomba?

Vorreste dire che questi giovani stanno conducendo un “piccolo Jihâd”, e che digiunare e rompere il digiuno con deliziosi pasti sarebbe un Jihâd più grande?

Per Allah! Si tratta di una misura ineguale, e se sottoponeste la questione ai più grandi sapienti della terra, non potrebbero mai pervenire ad un verdetto tanto disparato!

Ciò perché occorre sapere che nella lotta contro il proprio ego (mujahadatun nafsi), lontano dal campo di battaglia, non si affronta che un solo nemico, ossia il nemico invisibile: il desiderio (la passione) e Shaytân (che sia maledetto). Invece, nel Jihâd fisabilillah, il Jihâd viene condotto contro diversi nemici sul campo di battaglia; ossia il nemico visibile e il nemico invisibile. Vi sono i miscredenti e gli ipocriti, ma anche i propri desideri, che richiamano sempre il mujâhid verso il male. I suoi desideri possono venire a fargli visita in modi diversi, e spingerlo ad abbandonare il campo di battaglia per mezzo del timore, del dubbio, della privazione e della tristezza.

Il Mujâhid si batte continuamente contro questi desideri, che languono sempre per essere soddisfatti. E fa fronte, essendo lontano da sua moglie e dai suoi bambini, mangiando una strana brodaglia, dormendo per terra invece che sul suo letto soffice, a molte altre cose che non corrispondono ai suoi desideri.
Corano II. Al-Baqara, 216)
Infine, vi è il fatto che Shaytân (a’udhubillah) combatte costantemente contro coloro che fanno il Jihâd. E talvolta Shaytân il maledetto si stabilisce fermamente al fianco dei suoi amici miscredenti
Corano IV. An-Nisâ’, 76)
E uno dei modi in cui Shaytân sferra attacchi contro i Mujâhidîn è – tra tante altre astuzie – quello di infiammare le passioni dei miscredenti e dei mushrikîn affinché si battano in maniera accanita contro i Musulmani ed indeboliscano la risoluzione dei Musulmani, dei Mujâhidîn, affinché siano spaventati e poco disposti a combattere contro di loro:(Corano VIII. Al-Anfâl, 48)
Ibn ‘Abbâs (radiAllahu ‘anhu) raccontò: Durante la battaglia di Badr, Iblîs venne, portando la sua bandiera con l’armata e quella del gruppo dei diavoli. Si presentò sotto l’aspetto di un uomo dei Banu Mudlaj, di nome Suraqah ibn Malik ibn Ju’shum, e disse ai mushrikîn (politeisti): “Oggi nessuno può sconfiggervi. Sono io il vostro patrono!”. Allora, nel momento in cui questi uomini si riunirono, il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) raccolse un pugno di terra e lo gettò contro il viso dei mushrikûn, costringendoli a retrocedere. Quando giunse Jibrîl (l’Angelo Gabriele, pace su di lui), Iblîs lo vide e se ne andò di corsa, lui e i suoi discepoli. Coloro che erano stati sotto il suo influsso, lo chiamarono: “Oh Suraqa! Non avevate giurato di proteggerci?!”, ma Iblîs rispose: “Effettivamente, ma io vedo ciò che voi non vedete, e temo Allah, poiché il castigo di Allah è severo” (hadîth mawqaf, riportato da Ibn Jarîr at-Tabarî).

In conclusione:

Il professore egiziano Muhammad Amin, nel suo libro “Il Cammino della Propaganda Islamica”, spiega: “Il Jihâd an-Nafs e il Jihâd della ricchezza, se non concorrono a stabilire l’Appello alla Verità e a tenersi saldi accanto ad essa, raccomandando il bene e proibendo il male, e a porre la propria vita e i propri beni nel Sentiero di Allah (‘azza waJalla), sono dei Jihâd deficienti e inadeguati. È stupefacente che il momento della messa in prova e della severità, in cui i piedi sono scossi e il cuore risale in gola, sia chiamato il momento del “piccolo Jihâd”, mentre i momenti di sicurezza e di comodità in case sicure, in mezzo alla famiglia e agli amici, possa essere chiamato il momento del “grande Jihâd”! Con simili definizioni, coloro che voltano le spalle sono paghi di restare indietro, credendo di seguire il cammino del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) e dei suoi Compagni (radiAllahu ‘anhum). Tali persone trovano la felicità e il conforto in questo modo, mentre in realtà non ingannano che le loro deboli anime, poiché i veri valori delle azioni sono interamente all’opposto”.

Concluderemo con qualche verso che ‘Abdullah ibn Mubarak, il sapiente Mujâhid (che Allah abbia misericordia di lui) inviò al suo amico al-Fudhayl ibn ‘Ayad, che era noto col soprannome di ‘abid al-Haramayn (l’adoratore delle due moschee sacre), poiché aveva l’abitudine di predicare ai dirigenti fino a farli piangere, senza pretendere alcun salario, talmente la sua adorazione era sincera. ‘Abdullah ibn Mubarak gli disse: “Oh ‘abid al-Haramayn, oh voi che offrite preghiere nella Sacra Moschea, se ci foste stati testimoni nel campo di battaglia avreste capito che state giocando con la vostra adorazione. Le vostre guance sono solcate di lacrime per il timore di Allah, mentre i nostri petti sono ricoperti del sangue che cola dalle ferite… Mentre gli adoratori offrono le loro lacrime di timore, i Mujahidin offrono il loro sangue e le loro vite”.

E Allah è il più Sapiente!

jihad personale contro sè stesso offensivo e difensivo
"ll turismo della mia Ummah è il Jihâd",
e vorremmo avvertirli delle implicazioni dell'abbandono del Jihâd citando l'Hadith:
"Chi non ha mai combattuto [in Jihâd] né ha equipaggiato un combattente, né ha sostituto un combattente [rimanendo indietro e] prendendosi cura con bontà degli affari delle famiglie dei combattenti, allora su di lui Allah Ta'ala farà scendere una calamità prima del Giorno del Giudizio. "
Desidero inoltre ricordare ai Musulmani la frase del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam): "Quando uno di voi è saldo nella Via di Allah Ta'ala ciò è più virtuoso della sua osservanza della Salah in casa sua per settant'anni.

altri hadith e cercare versetti poi tafsir
fatti musulmano e poi combatti poi l'uomo si fece musulmano e venne ucciso
cercare hadith di quello che gettò via i suoi datteri quando seppe che sè avesse combattuto sarebbe andato in paradiso

`Abd Allâh figlio di Mas`ûd - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Interrogai una volta l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, domandandogli:
«O Inviato di Allah, qual è l'azione eccellente su tutte?»
«La preghiera» rispose «fatta al momento giusto».
«E poi che cosa?»
«E poi la reverenza verso i genitori».
«E poi?»
«Il jihâd sulla via di Allah».

* * *

Abû Mûsâ - che Allah sia soddisfatto di lui - raccontò:
Un uomo venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e gli disse:
«C'è chi combatte per il bottino, chi combatte per la gloria, e chi combatte perché si veda quant'è bravo. Ma chi è sulla via di Allah?»
«Chi combatte» rispose «perché la parola di Allah sia sopra ogni cosa. È lui sulla via di Allah.

* * *

`Abd Allâh - sia soddisfatto Iddio di lui - narrò che durante una delle razzie del profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - venne trovata uccisa una donna. L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - condannò allora l'uccisione delle donne e dei fanciulli.


Il Profeta - ALLAH lo benedica e gli dia eterna salute ha detto:<<TUTTI COLORO CHE MORIRANNO senza aver partecipato al jihad o senza aver nutrito in cuor loro la speranza di parteciparvi lasceranno la vita con una punta di ipocrisia>>

Disse L'Inviato di Allah pace e benedizioni sù di lui:<<chi combatte per la causa di Allah,e Allah ben conosce chi
coloui che lo fà solo per Lui ,è paragonabile a chi digiuna e prega in continuazione.Allah garantisce il paradiso al mujahid che incontra la morte.Se ritorna dal jihad sano e salvo ,gli concede bottino e ricompensa.

Allahu a'lam


un jihad delle donne

 Ad esempio, 'A'isha (radiAllahu 'anha) disse: "O Messaggero di Allah, c'è Jihad [che sia obbligatorio] per le donne?" Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Per loro vi è un Jihad in cui non vi è combattimento: Al-Hajj e 'Umra (i due pellegrinaggi)." [90]ù

quando la donna partorisce

combattete gli idolatri con i vostri beni,le vostre vite e le vostre lingue
Anas

hadith e Corano

Ho avuto l'ordine di combattere finchè tutti gli uomini non ammetteranno che non c'è altro dio all'infuori di Allah.Colui che afferma ciò non ha nulla da temere da me per quanto riguarda la sua persona e le sue cose purchè adempia i doveri religiosi.Sarà Allah a fare i conti con lui.
Abu Hurayra

sura il bottino versetto 39 nesso con hadith precedente


Marciate nel nome di ALLAH con la'iuto di Allah e secondo la religione dell'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui)
non uccidete i vecchi,i deboli,le donne,i bambini.Non frodate il capitano,ma prendete la giusta quota di bottino.Agite bene e mostrate benevolenza,perchè Allah ama coloro che si mostrano benevoli
Anas

hadith e corano

uomini non anelate all'incontro col nemico.Piuttosto chiedete ad Allah di conservare la vostra vita.Ma se incontrate il nemico
mostratevi determinati perchè il paradiso è all'ombra delle vostra sciabole.
Salim Abu an Nadr

sura il bottino

45 O voi che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state saldi e  menzionate incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare.

un singolo passo compiuto all'alba o al tramonto voltato alla causa di Allah è preferibile al mondo intero e a tutto ciò che contiene
Sahl.b.Sa'd

Le fiamme dell'inferno non intaccheranno i piedi coperti dalla polvere raccolta quando si è al servizio di Allah
Abu' Abs

questa religione non cesserà mai di esistere.Una fazione di musulmani lotterà sempre finchè non giungerà la nostra ora.
M.jabir. b. Samura

Nel giorno del giudizio le ferite sofferte dai musulmani nella guerra santa assumerando la forma esatta che avvevano quando furono inferte e il sangue sgorgherà nuovamente.Avrà il colore del sangue,ma il profumo del muschio
Abu Hurayra

Il Gihad o Lo sforzo per la propria religione

Una tradizione orale attribuita al profeta narra che un tale affermò davanti al Profeta: «Andrò al jihad» (intendendolo nel senso militare del termine); l’inviato di Allah gli replicò chiedendogli se avesse entrambi i genitori. Avendo ottenuto risposta affermativa disse: «Allora il tuo jihad è stare con loro».


Abd Allah figlio di Mas'ùd - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Interrogai una volta L'Inviato di Allah - Allah Io benedica e gli dia etenra salute -, domandandogli:
0 Inviato di Allah, quel è l'azione eccellente su tutte?
La preghiera; rispose , fatta al momento giusto.
E poi che cosa?
E poi la reverenza verso i genitori.
E poi.
Il gihad sulla via di Allah.
A quel punto tacqui, non osando interrogare ulteriormente l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -.
Ma certo, se avessi continuato, mi avrebbe risposto ancora.


Il figlio di Abbas - sia soddisfatto Iddio di lui - riferì che l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e -gli dia eterna salute - aven detto:
Non v'è più égira dopo la conquista, bensì il gihad e la retta intenzione. Quando vi si chiederà d'accorrere a combattere, accorrete!

Abù Hurayrah - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò che l'Inviato dl Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva detto:
Chi ha creduto in Allah e nel Suo Inviato, e ha compiuto la preghiera e il digiuno del Ramadan, è giusto che Allah lo faccia entrate nel giardino supremo, sia che abbia campiuto il gihad sulla via di Allah, sia che se ne sia stato in pace nella sua terra natale.
O Inviato di Allah, - avevano domandato - porteremo dunque la lieta novella alla gente? -
Vedete, - egli aveva continuato - nel giardino supremo vi sono cento gradi preparati da Allah per coloro che hanno compiuto il gihad sulla via di Allah. Fra ogni grado e l'altro v'è la distanza che c'è tra il cielo e la terra. Se mai chiederete qualcosa a Allah, chiedeteGli il paradiso, perché, vedete esso è al centro del giardino supremo, nel luogo più alto. Al di sopra di esso, credo, v'è il trono del Misericordioso, e di lì scaturiscono i fiumi del giardino supremo.


Al-Bara' - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Un giorno venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute un uomo con un elmo di ferro, e disse:
O Inviato di Allah, combatterò, e poi mi farò musulmano!
Fatti prima musulmano; rispose, e poi combatti! L'uomo si fece musulmano, poi combatté e fu ucciso. L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - disse allora:
Facendo poco ha avuto una ricompensa grande!


Abu Musa - sia soddisfatto Allah di lui - raccontò:
Un uomo venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e gli disse:
C'è chi combatte per il bottino, chi combatte per la gloria, e chi combatte perché si veda quant'è bravo. Ma chi è sulla via di Allah?
Chi combatte rispose perché la parola di Allah sia sopra ogni cosa. É lui sulla via di Allah.


'Aisha, la madre dei credenti - che Allah sia soddisfatto di lei - raccontò:
chiesi al Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - il permesso di partecipare al gihad, ma egli ml disse:
Il gihad di voi donne è il pellegrinaggio.


Al-Rubayyi' figlia di Mu'awwit raccontò:
Noi prendevamo parte alle razzie insieme col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, provvedevamo a rifornire la truppa d'acqua da bere, li servivano, e riportavano a Medina. i feriti e i morti.


Mus'ab figlio di Sa'd raccontò:
Sa'd sia soddisfatto Allah di lui pensava d'esser più importante di chi era di condizione inferiore alla sua, ma il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - gli disse un giorno:
Perchè cosa pensate che Allah vi dia la vittoria o Il sostentamento, se non per i deboli fra di voi?


Disse Abu Umamah:
Quelli che fecero le conquiste erano gente che non aveva sulle spade guarnizioni d'oro o d'argento. Le uniche loro guarnizioni erano i tendini sul collo delle cavalcature, piombo e il ferro.


Anas raccontò:
Il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva autorizzato Abd al-Rahaman figlio di Awf e al Zubayr a portare tuniche di seta a causa del prurito cui erano soggetti.


Abd Allah figlio di Ka'b figlio di Malik, che dei figli di Ra'b era quello che faceva da guida al padre, divenuto cieco, riferì che quando quest'ultimo raccontava l'episodio in cui era rimasto indietro dall'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - diceva che a quei tempi l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - non preparava alcuna razzia senza far credere di prepararne una diversa.


Abd al Rahman figlio di Ka'b figlio di Malik aveva saputo da suo padre - che Allah sia soddisfatto di lui - che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - era uscito per la razzia in Tàbuk di giovedì, e che in genere preferiva uscire per le razzie di giovedì.


Abd Allah figlio di Umar - sia soddisfatto Allah di ambedue - disse che l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva proibito di andare in viaggio col Corano nelle terre dei nemici.


Abu Mùsà al-As'ari sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Eravamo con l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e, trovandoci alti sul fianco d'una valle, pronunciammo a gran voce le due invocazioni: «Non vè altro dio che Allah e Allah akbar. Ma il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - ci disse:
O gente, calma, moderatevi un po'.. Non state invocando né un sordo, nè uno che non c'è, Egli è con voi, vi ascolta, vi sta vicino, sia benedetto il Suo nome e innalzata la Sua potenza!


Abù Hurayrah - che Allah sia soddisfatto di lui - riferì che l' Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - area detto:
Il viaggio è un pezzetto del patimento supremo: impedisce a ciascuno di voi di dormire, di mangiare, di bere. Perciò quando qualcuno di voi ha sbrigato le sue faccende, ebbene... che s'affretti verso la sua famiglia.


Abd Allah - che Allah sia soddisfatto di lui - narrò che durante una delle razzie del Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - venite trovata uccisa una donna.
L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - condannò allora l'uccisione delle donne e dei fanciulli.


Abu Hurayrah - che Allah sia soddisfatto di lui - raccontò d'aver sentito l'inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - dire:
Una formica pizzicò una volta un profeta, e questi diede ordine di bruciare la città delle formiche. Ma Allah gli rivelò:
Per essere stato pizzicato da una formica, hai fatto bruciare un popolo che cantava le lodi di Allah.


Al-Bara - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Vidi il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, il giorno del fossato, trasportare della terra, tanto da averne coperti tutti i peli del petto; e sì ch'era un uomo molto peloso. Mentre era così affaccendato, declamava il ragaz' di Abd Allah figlio di Rawahah:
Senza di Te, o Signore, non faremmo che errare, non largir l'elemosina potremmo, né pregare;
la Tua serenità in noi, deh, fa sgorgare, rendici fermo il piede nelle vicende amare.
Contro di noi i nemici han voluto peccare:
voglion la lotta? Vengano: li saprem fronteggiare!


Abu Burdàh, citando suo padre che citava suo nonno, raccontò che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva inviato Mu'ad e Abu Musa nello Yemen dicendo loro:
Rendete facili le cose e non fatele difficili.
Portate la buona novella e non spaventate la gente. Siate accondiscendenti l'uno verso l'altro, e non siate mai in disaccordo.


Salamah figlio di al-Ak'wa riferì d'aver sentito suo padre raccontare:
Una spia dei politeisti riuscì ad arrivare dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - durante una spedizione.
Si sedette a chiacchierare coi Compagni, poi se ne andò. Allora il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - disse:
Inseguitelo e uccidetelo!
Uno dei Compagni lo uccise e il Profeta gli donò le sue spoglie.


Abu Talhah - sia soddisfatto Allah di lui -, citando direttamente il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - riferì che questi, quando sconfiggeva una tribù si fermava tre notti in quel territorio.


Raccontò Anas:
Il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - stava compiendo la visita venendo da Gi'ranah, quando divise il bottino di Hunayn.


Abd Allah - che Allah sia soddisfatto di lui - riferì che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, quando ritornava da una spedizione, pronunciava tre volte la formula Allah akbar, dicendo poi:
Eccoci di ritorno, se Allah vuole, penitenti, adoranti, lodanti, riverenti di fronte al Signor nostro. Iddio ha mantenuto la Sua parola, ha dato la vittoria al Suo servo. Egli soltanto ha messo in fuga le schiere.


Anas figlio di Malik raccontò:
Eravamo col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - al suo ritorno da Usfan. L'inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - cavalcava tenendo dietro di sé, sulla sua stessa cavalcatura, $afiy ah figlia di Huyayy.
Improvvisamente la sua cammella inciampò, e tutt'e due furono sbalzati a terra. Abu Talhah accorse subito gridando:
O inviato di Allah mi faccia Allah tuo riscatto!; ma il Profeta pace e benedizioni su di lui gli disse: Occupati della donna. Allora Abu Talhah, tiratosi su una delle sue vesti in modo da coprirsi il viso, andò da lei, le gettò addosso quella sua veste, e rimise in sesto la cavalcatura.
Essi rimontarono e noi ci mettemmo tutti intorno all'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -. Quando fumino sopra Medina, egli disse: Eccoci di ritorno, penitenti, adoranti, lodanti il Signor nostro.
E continuò a dirlo finché non entrò in Medina.


Gabir figlio di Abd Allah - sia soddisfatto Allah di ambedue - raccontò:
Ero in viaggio col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -; quando ci avvicinano a Medina, mi disse:
Entra nella moschea e compi la preghiera di due prostrazioni.


Ka'b - sia soddisfatto Iddio di luì - raccontò che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, quando tornava da un viaggio di mattina avanzata, entrava nella moschea e compiva la preghiera di due prostrazioni prima di sedersi.


(La Giovenca)

154. E non dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah, ché invece sono vivi e non ve ne accorgete.

poi

177. La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima*. Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle avversità e nelle ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati.

e

190. Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono.

191. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.

192. Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso.

193. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano

194. Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso. Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono.

e
244. Combattete sulla via di Allah e sappiate che Allah è audiente, sapiente.

e
246. Non hai visto i notabili dei Figli di Israele quando, dopo Mosè, dissero al loro profeta*: “Suscita tra noi un re, affinché possiamo combattere sul sentiero di Allah”. Disse: “E se non combatterete, quando vi sarà ordinato di farlo?”. Dissero: “Come potremmo non combattere sulla via di Allah, quando ci hanno scacciato dalle nostre case, noi e i nostri figli?”.

Ma quando fu loro ordinato di combattere, tutti voltarono le spalle, tranne un piccolo gruppo. Allah ben conosce gli iniqui.

*[ Il Profeta cui allude il versetto dovrebbe essere Samuele (Tabari II, 596; Ibn Kathir (I, 300)]

e
249. Mettendosi in marcia con le sue truppe, Saul disse: “Ecco che Allah vi metterà alla prova per mezzo di un fiume: chi ne berrà non sarà dei miei, eccetto chi ne prenderà un sorso con il palmo della mano”.

Tutti bevvero, eccetto un piccolo gruppo. Poi, dopo che lui e coloro che erano credenti ebbero attraversato il fiume, gli altri dissero: “Oggi non abbiamo forza contro Golia e le sue truppe!”. Quelli che pensavano che avrebbero incontrato Allah dissero: “Quante volte, con il permesso di Allah, un piccolo gruppo ha battuto un grande esercito!”.

Allah è con coloro che perseverano.

250. E quando affrontarono Golia e le sue truppe dissero: “Signore, infondi in noi la perseveranza, fai saldi i nostri passi e dacci la vittoria sul popolo dei miscredenti”.

251. E li misero in fuga con il permesso di Allah. Davide uccise Golia e Allah gli diede la sovranità e la saggezza e gli insegnò quello che volle.

Se Allah non respingesse alcuni per mezzo di altri, la terra sarebbe certamente corrotta, ma Allah è pieno di grazia per le creature.

La Famiglia di Imran

121. E quando un mattino lasciasti la tua famiglia per schierare i credenti ai posti di combattimento… Allah è Colui Che tutto ascolta e conosce.

  *[Potrebbe trattarsi della battaglia di Badr. Alcuni esegeti invece, affermano che il riferimento è piuttosto allo sfortunato scontro che ebbe luogo a Uhud. Il prosieguo della narrazione sembra dar ragione a questa seconda ipotesi. È importante notare l'espressione “...schierare i credenti ai posti di combattimento”. Prima dell'Islàm, infatti, gli arabi non conoscevano altra tattica militare che quella della sorpresa. Guerrieri estremamente mobili attaccavano il nemico all'improvviso, razziavano bottino e fuggivano prima che gli avversari potessero riorganizzarsi. A Uhud, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) aveva ordinato i suoi disponendo un centro e due ali, un'avanguardia e una retroguardia. Gli arcieri erano attestati su di un'altura con funzioni di copertura. Al primo affondo dei musulmani, i miscredenti fuggirono lasciando sul campo una grande quantità di bottino. Obnubilati dalla sete di preda, la retroguardia e gli arcieri abbandonarono la loro posizione e lasciarono scoperto il grosso dell'esercito. Il capo della cavalleria meccana, Khalid ibn Walid, se ne accorse e prese i credenti alle spalle rovesciando le sorti della battaglia. Il Corano ritorna sull'argomento al vers. 152, in cui Allah rimprovera ai musulmani la loro disobbedienza e la loro avidità]

122. Quando due vostri clan stavano per ritirarsi, nonostante che Allah sia il loro patrono… I credenti ripongano fede in Allah.

123. Allah già vi soccorse a Badr, mentre eravate deboli. Temete Allah! Forse sarete riconoscenti!

124. Quando dicevi ai credenti: “Non vi basta, che il vostro Signore faccia scendere in vostro aiuto tremila angeli?”.

125. Anzi, se sarete pazienti e pii, quando i nemici verranno contro di voi, il vostro Signore vi manderà l'ausilio di cinquemila angeli guerrieri.

126. E Allah non ne fece altro che un annuncio di gioia per voi, affinché i vostri cuori si rassicurassero, poiché la vittoria non viene che da Allah, l'Eccelso, il Saggio,

127. per fare a pezzi una parte di quelli che furono miscredenti, per umiliarli e farli ritornare sconfitti.

e

146. Quanti Profeti combatterono, affiancati da numerosi discepoli, senza perdersi d'animo per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i perseveranti.

147. Solo dissero: “Signore, perdona i nostri errori e gli eccessi che abbiamo commesso, rinsalda le nostre gambe e dacci la vittoria sugli infedeli”.

148. E Allah diede loro ricompensa in questa vita e migliore ricompensa nell'altra. Allah ama coloro che fanno il bene.

e

166. Quello che vi toccò, il giorno in cui le due schiere si incontrarono, avvenne con il permesso di Allah, affinché riconoscesse i credenti,

167. e riconoscesse gli ipocriti. Quando fu detto loro: “Venite a combattere sul sentiero di Allah o [almeno] difendetevi!”, dissero: “Vi seguiremmo certamente se sapessimo combattere!”*. In quel giorno erano più vicini alla miscredenza che alla fede. Le loro bocche non dicevano quello che celavano nel cuore. Ma Allah conosce bene quello che nascondevano.

 *[ Il versetto si riferisce al comportamento degli ipocriti e di Abdallah ibn Ubayy, il loro capofila. Secondo alcune traduzioni gli ipocriti affermarono di non “saper combattere” ma la cosa non è credibile, in quanto si trattava di clan guerrieri, molto fieri della loro abilità nel maneggio delle armi e del loro coraggio in battaglia. L'interpretazione più plausibile è quella riferita da Tabari (IV, 67), il quale afferma che gli ipocriti giustificarono il loro ritiro dal campo di battaglia (300 uomini, circa un terzo dell'armata medinese) con il fatto che certamente non si sarebbe combattuto in quel giorno]  

168. Seduti tranquillamente, dissero ai loro fratelli: “Se ci avessero obbedito, non sarebbero rimasti uccisi!”. Di' loro: “Allontanate la morte da voi, se siete sinceri!”.

169. Non considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore,

170. lieti di quello che Allah, per Sua grazia, concede. E a quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella: “Nessun timore, non ci sarà afflizione”.

171. Annunciano la novella del beneficio di Allah e della grazia e che Allah non lascia andar perduto il compenso dei credenti.

172. Coloro che, pur feriti, risposero all'appello di Allah e del Messaggero, quelli di loro che ben agivano e temevano Allah avranno un compenso immenso*.

   *[ Continua la narrazione dei fatti relativi alla battaglia di Uhud. Temendo che i meccani si fossero allontanati solo per creare un diversivo tattico, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) decise il mattino seguente di inseguire il nemico. Ordinò a tutti quelli che avevano partecipato allo scontro, e che erano in grado di marciare, di prepararsi ad uscire in armi contro i miscredenti. Nonostante le ferite e le fatiche del giorno precedente, quasi tutti i musulmani che avevano combattuto si presentarono all'adunata e partirono all'inseguimento. Temendo una controffensiva dei credenti, anche i meccani si era nonno attestati poco distante e attendevano gli eventi. L'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) comandò ai suoi che raccogliessero tutta la legna che potevano trovare e quando calò la notte fece accendere centinaia e centinaia di falò dando così l'impressione del bivacco di una grande armata. Inoltre, un idolatra, amico dei musulmani, fu incaricato di portare false notizie al campo meccano, raccontando della mobilitazione dell'intera città di Medina. Confusi dall'espediente e dall'astuta operazione di disinformazione attuata dai musulmani, i Quraysh decisero di ritornare al più presto alla Mecca]        

173. Dicevano loro: “Si sono riuniti contro di voi, temeteli”. Ma questo accrebbe la loro fede e dissero: “Allah ci basterà, è il Migliore dei protettori”.

174. Ritornarono con la grazia e il favore di Allah, non li colse nessun male e perseguirono il Suo compiacimento. Allah possiede grazia immensa.

e non so è anche in senso fisico

200. O voi che credete, perseverate! Incitatevi alla perseveranza, lottate e temete Allah, sì che possiate prosperare*.

le donne

71. O voi che credete! Preparatevi e poi partite in missione a gruppi o in massa.

72. Tra voi c'è qualcuno che esita e si attarda e che, quando vi giunge un rovescio, dirà: “Certamente Allah mi ha fatto grazia di non trovarmi in loro compagnia”;

73. e se vi giunge una grazia da parte di Allah, dirà, come se non ci fosse amicizia alcuna tra voi: “Che peccato! Se fossi rimasto con loro avrei avuto un enorme guadagno”.

74. Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa.

75. Perché mai non combattete per la causa di Allah e dei più deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: “Signore, facci uscire da questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da parte Tua un alleato”?*

  *[I musulmani che erano rimasti alla Mecca soffrivano le persecuzioni dei Quraysh, mentre alcuni di quelli che erano già emigrati a Medina cercavano pretesti per non combattere per liberarli]

76. Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana.

77. Non hai visto coloro ai quali fu detto: “Abbassate le mani, eseguite l'orazione e pagate la decima”? Quando fu loro ordinato di combattere, ecco che una parte di loro fu presa da un timore per gli uomini, come timore di Allah o ancora maggiore, e dissero: “O Signor nostro, perché ci hai ordinato la lotta? Se potessi rinviarci il termine!” Di': “È infimo il godimento di questo mondo, l'Altra vita è migliore per chi è timorato [di Allah]. Non subirete neanche un danno grande come una pellicola di dattero.

78. La morte vi coglierà ovunque sarete, foss'anche in torri fortificate”. Se giunge loro un bene, dicono: “Viene da Allah”. Se giunge un male, dicono: “Viene da te”. Di': “Tutto viene da Allah”. Ma cos'hanno queste genti, che non comprendono nemmeno un singolo evento?
e
84. Combatti dunque per la causa di Allah - sei responsabile solo di te stesso - e incoraggia i credenti. Forse Allah fermerà l'acrimonia dei miscredenti. Allah  è più temibile nella Sua acrimonia, è  più temibile nel Suo castigo.

e
88. Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha respinti per quello che si sono meritati. Volete forse guidare coloro che Allah ha allontanato? A chi viene allontanato da Allah, non potrai trovare una via.

89. Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati,

90. eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente. Se Allah avesse voluto, avrebbe dato loro potere su di voi e vi avrebbero combattuti. Pertanto, se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro.

91. Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.*

  *[Alcuni clan beduini, che per i loro traffici avevano la consuetudine di recarsi a Medina, si erano “convertiti” all'Islàm solo per salvaguardare e incrementare i loro commerci. Appena ritornavano nelle loro zone di influenza ridiventavano pagani e non perdevano occasione di combattere contro i musulmani. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) smaschera la loro menzogna e invita i credenti a porre loro un ultimatum: se non cesseranno di comportarsi in tal modo, saranno considerati nemici a tutti gli effetti e combattuti duramente]

e
94. O voi che credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi, prima di dire a chi vi rivolge il saluto: “Tu non sei credente”*, al fine di procacciarvi i beni della vita terrena. Presso Allah c'è bottino più ricco. Già prima eravate così, poi Allah vi ha beneficati. State attenti, ché Allah è perfettamente informato di quello che fate.

e
101. Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione, se temete che i miscredenti vi attacchino; i miscredenti sono per voi un nemico manifesto.

102. Quando sei tra loro e annunci l'orazione, un gruppo stia ritto dietro di te e tenga le armi. Dopo la prosternazione arretri e venga avanti l'altro gruppo che non ha ancora pregato e preghi con te tenendo le armi. Ai miscredenti piacerebbe vedere che abbandonate le armi e le salmerie, per piombarvi addosso in un sol colpo. Non ci sarà colpa se a causa della pioggia o della malattia deporrete le armi, ma state in guardia. In verità Allah ha preparato un castigo umiliante per i miscredenti.

anche in questa ayah  non sò sè inseno fisico o on le armio anche così o solo così

al maida

35. O voi che credete, temete Allah e cercate il modo di giungere a Lui, e lottate per la Sua Causa, affinché possiate prosperare.

Il Bottino
7. [E ricordate] quando Allah vi promise che una delle due schiere [sarebbe stata] in vostro potere; avreste voluto che fosse quella disarmata! Invece Allah voleva che si dimostrasse la verità [delle Sue parole] e [voleva] sbaragliare i miscredenti fino all'ultimo,

8. per far trionfare la verità e annientare la menzogna a scapito degli empi.

9. E [ricordate] quando imploraste il soccorso del vostro Signore! Vi rispose: “Vi aiuterò con un migliaio di angeli a ondate successive”.*

  *[ Nell'Islàm credere all'esistenza degli Angeli è parte integrante della aqîda (la dottrina)]

10. E Allah non lo ha fatto se non per darvi una buona novella, affinché grazie ad essa si acquietassero i vostri cuori. Non c'è altro aiuto che quello di Allah. Allah è veramente eccelso e saggio.

11. E quando vi avvolse nel sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi acqua dal cielo, per purificarvi e scacciare da voi la sozzura di Satana, rafforzare i vostri cuori e rinsaldare i vostri passi.

12. E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!

13. E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero”. Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero...!

14. Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco!

15. O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle.

16. Chi in quel giorno volgerà loro le spalle - eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo - incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l'Inferno. Qual triste rifugio!

17. Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava*, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.

*[“Quando tiravi...”: quando combattevi (o Muhammad). Per dare avvio alla battaglia, l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), raccolse da terra una manciata di sabbia e la gettò contro i politeisti , maledicendoli]

18. Ecco [quello che avvenne]: Allah vanificò l'astuzia dei miscredenti.

19. Se è la vittoria che volevate, ebbene la vittoria vi è giunta! Se desisterete, sarà meglio per voi. Se invece ritornerete, Noi ritorneremo. Le vostre truppe, quand'anche fossero numerose, non potranno proteggervi. In verità Allah è con i credenti.

vedere anche versetto la giovenca 249

poi

9. Combatteteli finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah. Se poi smettono... ebbene, Allah ben osserva quello che fanno.

40. E se volgono le spalle, sappiate che Allah è il vostro Patrono. Quale miglior patrono, quale miglior soccorritore.

41. Sappiate che del bottino che conquisterete, un quinto appartiene ad Allah e al Suo Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti, se credete in Allah e in quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro schiavo, nel giorno del Discrimine*, il giorno in cui le due schiere si incontrarono. Allah è onnipotente.

*[“nel giorno del Discrimine”: un'altra allusione alla battaglia di Badr]

42. Eravate sul versante più vicino e loro erano su quello più lontano e la carovana era più in basso di voi. Se vi foste dati un appuntamento, sareste stati discordi sul luogo. Era necessario che Allah realizzasse un ordine che doveva essere eseguito, affinché chi doveva morire, morisse con una prova e chi doveva vivere, vivesse con una prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.

43. In sogno Allah te li aveva mostrati poco numerosi, ché se te li avesse mostrati in gran numero, avreste certamente perso il coraggio e vi sareste scontrati tra voi in proposito. Ma Allah vi salvò. Egli conosce quello che c'è nei petti.

44. Al momento dello scontro li fece apparire pochi ai vostri occhi, come vi mostrò pochi, agli occhi loro. Era necessario che Allah realizzasse un ordine che doveva essere eseguito. Tutte le cose sono ricondotte ad Allah.

45. O voi che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state saldi e menzionate incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare.

45. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero. Non siate discordi, ché altrimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra risolutezza. Invero Allah è con coloro che perseverano.

47. E non siate come quelli che uscirono dalle loro case con insolenza e ostentazione di fronte alla gente e che  mettevano ostacoli sul sentiero di Allah*. Allah abbraccia [nel Suo sapere] tutto quello che fanno.

*[“con insolenza e ostentazione”: i protagonisti sono i Coreisciti della Mecca che partirono per combattere i musulmani. Il Corano stigmatizza anche il loro modo di fare. La tradizione infatti racconta che, sicuri della vittoria,  avevano già preparato i festeggiamenti]

48. Satana rese belle [ai loro occhi] le azioni loro, e disse: “Oggi nessuno può sconfiggervi. Sono io il vostro patrono!”. Quando poi le due schiere si trovarono di fronte, voltò le spalle e disse: “Io vi sconfesso! Vedo cose che voi non vedete; io temo Allah, Allah è severo nel castigo”.

49. Gli ipocriti e quelli nei cui cuori c'è una malattia dicevano: “Quella gente è accecata dalla loro religione!”. Chi confida in Allah, sappia che Egli è eccelso e saggio.

e

57. Se quindi li incontri in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano.

58. E se veramente temi il tradimento da parte di un popolo, denunciane l'alleanza in tutta lealtà, ché veramente Allah non ama i traditori.

59. E non credano di vincere, i miscredenti. Non potranno ridurCi all'impotenza.

60. Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati.

61. Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli è Colui Che tutto ascolta e conosce.

62. Se vogliono ingannarti, ti basti Allah. È Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l'appoggio de]i credenti,

63. instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà tra loro. Allah è eccelso, saggio!

64. O Profeta, ti basti Allah e basti ai credenti che ti seguono.

65. O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende.

66. Ora Allah vi ha alleggerito [l'ordine], Egli conosce l'inadeguatezza che è in voi. Cento di voi, perseveranti, ne domineranno duecento; e se sono mille, con il permesso di Allah, avranno il sopravvento su duemila. Allah è con coloro che perseverano.

67. Non si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché non avrà completamente soggiogato la terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Allah vuole [darvi] quello dell'altra vita. Allah è eccelso, saggio.

68. Se non fosse stato per una precedente rivelazione di Allah, vi sarebbe toccato un castigo immenso, per quello che avete preso.

69. Mangiate quanto vi è di lecito e puro per voi nel bottino che vi è toccato e temete Allah, Egli è perdonatore misericordioso.

70. O Profeta, di' ai prigionieri che sono nelle vostre mani: “Se Allah ravvisa un bene nei cuori vostri, vi darà più di quello che vi è stato preso e vi perdonerà”. Allah è perdonatore misericordioso.

71. E se vogliono tradirti, è Allah che già hanno tradito, ed Egli li ha dati in vostro potere. Allah è saggio, sapiente.

72. In verità coloro che hanno creduto e sono emigrati, e hanno lottato con i loro beni e le loro vite per la causa di Allah e quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, sono alleati gli uni agli altri. Non potrete allearvi con quelli che hanno creduto, ma che non sono emigrati, fino a che non emigrino. Se vi chiedono aiuto in nome della religione, prestateglielo pure, ma non contro genti con le quali avete stretto un patto. Allah ben osserva quel che fate.

73. I miscredenti sono alleati gli uni degli altri. Se non agirete in questo modo, ci saranno disordine e grande corruzione sulla terra.

74. Coloro che hanno creduto, sono emigrati e hanno combattuto sulla via di Allah; quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, loro sono i veri credenti: avranno il perdono e generosa ricompensa.

75. Coloro che in seguito hanno creduto e sono emigrati e hanno lottato insieme con voi, sono anch'essi dei vostri, ma nel Libro di Allah, i parenti hanno legami prioritari gli uni verso gli altri. In verità Allah è onnisciente!

At tawba

5. Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.

poi

12. E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.

13. Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero? Sono loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Allah ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.

14. Combatteteli finché Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti

15. ed espella la collera dai loro cuori. Allah accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Allah è sapiente, saggio.

16. Credete di poter essere lasciati in pace,bprima che Allah non abbia riconosciuto coloro che lottano e che non cercano altri alleati oltre ad Allah, al Suo Messaggero e ai credenti? Allah è ben informato di quello che fate.

e

19. Metterete sullo stesso piano quelli che danno da bere ai pellegrini e servono il Sacro Tempio e quelli che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e lottano per la Sua causa?* Non sono uguali di fronte ad Allah. Allah non guida gli ingiusti.

*[La cura della Moschea della Mecca viene sottratta ai politeisti (vers. 17) e attribuita esclusivamente ai musulmani (vers. 18), ristabilendo la purezza del culto iniziato da Abramo (pace su di lui)]

20. Coloro che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di Allah con i loro beni e le loro vite, hanno i più alti gradi presso Allah. Essi sono i vincenti.

21. Il loro Signore annuncia loro la Sua misericordia e il Suo compiacimento e i Giardini in cui avranno delizia durevole,

22. in cui rimarranno per sempre. Presso Allah c'è mercede immensa.

23. O voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti.

24. Di': “Se i vostri padri, i vostri figli, i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi”.

25. Certamente Allah vi ha soccorsi in molti luoghi, come nel giorno di Hunayn, quando eravate tronfi del vostro numero - ma non servì a nulla e la terra, per quanto vasta, vi sembrava angusta: volgeste le spalle e fuggiste*.

*[“nel giorno di Hunayn”: Hunayn è una valle situata tra La Mecca e Tâ'if in cui ebbe luogo una famosa battaglia nell'VIII anno dall'Egira]

26. Allora Allah fece scendere la Sua pace sul Suo Messaggero e sui credenti. Fece scendere armate che non vedeste e castigò i miscredenti. Questa è la mercede degli empi.

27. Dopo di ciò, Allah accoglierà il pentimento di chi vuole. Allah è perdonatore, misericordioso.

28. O voi che credete, i politeisti sono impurità: non si avvicinino più alla Santa Moschea dopo quest'anno. E non temete la miseria, ché Allah, se vuole, vi arricchirà della Sua grazia. In verità Allah è sapiente, saggio.

29. Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo*, e siano soggiogati.

*[“il tributo” (jizya): è il tributo di capitolazione con il quale giudei e cristiani riconoscevano lo Stato islamico. Il pagamento della “jizya” conferiva loro lo status di “dhimmîy” (protetti) e con il quale ottenevano il diritto di vivere in pace e in sicurezza nello Stato islamico. Ai tempi del Profeta, l'ammontare della “gizya” annua era pari a dieci dirham (circa 30 grammi d'argento) per ogni uomo adulto (donne, bambini, schiavi e poveri erano comunque esenti) e corrispondeva a dieci giorni di mantenimento alimentare]

e

36. Presso Allah il computo dei mesi è di dodici mesi [lunari] nel Suo Libro, sin dal giorno in cui creò i cieli e la terra. Quattro di loro sono sacri. Questa è la religione retta. In questi mesi non opprimete voi stessi, ma combattete tutti assieme i politeisti, come essi vi combattono tutti assieme. Sappiate che Allah è con coloro che [Lo] temono.

e

38. O voi che credete! Perché quando vi si dice: “Lanciatevi [in campo] per la causa di Allah”, siete [come] inchiodati alla terra?* La vita terrena vi attira di più di quella ultima? Di fronte all'altra vita, il godimento di quella terrena è ben poca cosa.

*[ Per quanto riguarda le condizioni della rivelazione di questo e dei versetti che seguono fino al vers. 49 (e poi 81/96) essi si riferiscono alla campagna che l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) iniziò per fronteggiare un supposto attacco da parte dei Bizantini. La preparazione della spedizione si scontrò con molte difficoltà sia di ordine personale che finanziario ed è nota come,“la leva difficoltosa”. Molti chiesero di essere esentati dal partecipare e il Profeta (pace e benedizioni su di lui) diede loro il permesso di restare. Quando infine la spedizione partì, calura e tribolazioni accompagnarono i credenti fino alla fonte di Tabûk, dove l'armata si attestò per poi ripiegare quando il Profeta (pace e benedizioni su di lui) si convinse che l'esercito imperiale non aveva nessuna intenzione di attaccare l'Arabia e Medina]

39. Se non vi lancerete nella lotta, vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocerGli in nessun modo. Allah è onnipotente.

40. Se voi non lo aiutate, Allah lo ha già soccorso il giorno in cui i miscredenti l'avevano bandito, lui, il secondo di due, quando erano nella caverna e diceva al suo compagno: “Non ti affliggere, Allah è con noi”.* Poi, Allah fece scendere su di lui la Sua pace, lo sostenne con truppe che voi non vedeste, e rese infima la parola dei miscredenti, mentre la Parola di Allah è la più alta. Allah è eccelso, saggio.

*[ Il Corano si riferisce ad un episodio cruciale nella vita del Profeta (pace e benedizioni su di lui) e della comunità islamica. Osteggiato e minacciato dai meccani politeisti, l'Inviato di Allah uscì da casa sul far dell'alba, lasciando nel suo letto il cugino Ali, che si era prestato ad ingannare quelli che stavano spiando la sua casa. Si incontrò con Abû Bakr, suo fedele amico, e partì alla volta di Medina dove già avevano trovato rifugio altri musulmani che non godevano, a differenza di Muhammad (pace e benedizioni su di lui), di alcuna protezione tribale. Era l'Egira. Per sfuggire alle pressanti ricerche dei loro nemici si rifugiarono in una grotta e, in quel frangente, il Profeta rassicurò il suo compagno preso da tristezza e scoramento per la sorte dell'Inviato di Allah, rammentandogli la presenza dell'Altissimo]

41. Leggeri o pesanti, lanciatevi nella missione e lottate con i vostri beni e le vostre vite. Questo è meglio per voi, se lo sapeste!

42. Se fosse stato un affare immediato e un viaggio breve, ti avrebbero seguìto; ma la distanza parve loro eccessiva. E allora si misero a giurare [in nome di Allah]: “Se avessimo potuto saremmo venuti con voi”. Si perdono da loro stessi, ma Allah sa perfettamente che sono dei bugiardi.

43. Che Allah ti perdoni: perché li hai dispensati [dal combattere], prima che tu potessi distinguere chi diceva il vero e chi era bugiardo?

44. Coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno non ti chiedono dispensa, quando si tratta di lottare con i loro beni e le loro vite. Allah conosce coloro che [Lo] temono.

45. Soltanto coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno ti chiedono dispensa: i loro cuori sono dubbiosi e restano sospesi nei loro dubbi.

46. Se avessero voluto, si sarebbero ben preparati a partire; ma Allah ha disdegnato la loro partenza: li ha impigriti. Venne detto loro: “Statevene in compagnia di quelli che rimangono [a casa]”.

47. Se fossero usciti con voi, vi avrebbero solo danneggiato, correndo qua e là e seminando zizzania, ché certo tra voi avrebbero trovato chi li avrebbe ascoltati. Ma Allah ben conosce gli ingiusti.

48. Già prima fomentavano ribellione ostacolando i tuoi progetti, finché venne la verità e trionfò il decreto di Allah, nonostante la loro avversione.

49. Fra di loro vi è chi dice: “Dispensami dalla lotta, non mettermi alla prova”. Che? Non sono già, stati messi alla prova? In verità l'Inferno circonderà i miscredenti.

50. Se ti giunge un bene, ne soffrono; se ti colpisce sventura, dicono: “Meno male che abbiamo preso le nostre precauzioni”. E si allontanano esultanti.

51. Di': “Nulla ci può colpire altro che quello che Allah ha scritto per noi. Egli è il nostro patrono. Abbiano fiducia in Allah coloro che credono”.

52. Di': “Cosa vi aspettate, se non le due cose migliori?* Quello che invece ci aspettiamo per voi è che Allah vi colpisca con un castigo, da parte Sua o tramite nostro. Aspettate, e anche noi aspetteremo con voi”.

e

83. Se poi Allah riconduce a te un gruppo di costoro ed essi ti chiedono il permesso di partire in missione, di' loro: “Non verrete mai più con me e mai più combatterete il nemico in mia compagnia! Siete stati ben lieti di rimanere a casa vostra la prima volta, rimanete allora con coloro che rimangono indietro”.
e

86. E quando è stata fatta scendere una sura che dice: “Credete in Allah e combattete a fianco del Suo messaggero”, i più agiati tra loro ti chiedono dispensa, dicendo: “Lascia che stiamo con quelli che rimangono a casa”.

87. Hanno preferito rimanere con [le donne] lasciate a casa. I loro cuori sono stati sigillati e non comprenderanno.

88. Ma il Messaggero e quelli che hanno creduto lottano con i loro beni e le loro vite. Avranno le cose migliori. Essi sono coloro che prospereranno.

89. Allah ha preparato per loro Giardini, dove scorrono i ruscelli e dove rimarranno in perpetuo. Questo è il successo immenso!

90. Quei beduini che cercano scuse sono venuti per chiederti dispensa, mentre coloro che hanno mentito ad Allah e al Suo Messaggero, non si sono mossi. Ben presto un castigo doloroso colpirà quelli di loro che sono miscredenti.

91. Non saranno ritenuti colpevoli i deboli, i malati e coloro che non dispongono di mezzi, a condizione che siano sinceri con Allah e col Suo Messaggero: nessun rimprovero per coloro che fanno il bene. Allah è perdonatore, misericordioso.

92. E neppure [avranno colpa] coloro che ti vengono a chiedere un mezzo di trasporto e ai quali rispondi: “Non trovo mezzi con cui trasportarvi”, e che se ne vanno con le lacrime che scendono dai loro occhi, tristi di non avere risorse da impiegare [per la causa di Allah].

93. Saranno biasimati solo coloro che ti chiedono dispensa nonostante non manchino di nulla: preferiscono rimanere indietro. Allah ha sigillato i loro cuori ed essi non sanno.

94. Quando ritornate da loro verranno a scusarsi. Di': “Non scusatevi, non vi crederemo comunque. Allah ci ha informati sul vostro conto. Allah e il Suo Messaggero giudicheranno il vostro agire e poi sarete ricondotti al Conoscitore dell'invisibile e del visibile, Che allora, vi mostrerà ciò che avrete fatto”.

95. Quando ritornerete vi scongiureranno, [in nome di Allah], di lasciarli stare. Allontanatevi da loro, sono sozzura e il loro rifugio sarà l'Inferno, compenso per quello che hanno fatto.

96. Giurano per compiacervi; quand'anche vi compiaceste di loro, Allah non si compiace degli ingiusti.

e

111. Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante, presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i patti? Rallegratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande.

e

120. È indegno per gli abitanti di Medina e per i beduini che vivono nei dintorni, non seguire il Messaggero di Allah, e preferire la loro vita alla sua! Non proveranno né sete, né fatica, né fame per la causa di Allah; non calpesteranno terra che possa essere calpestata - nonostante l'ira dei miscredenti - e non riceveranno nessun danno da un nemico, senza che sia scritta a loro favore una buona azione.In verità Allah non lascia che si perda la ricompensa dei buoni.

e

123. O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati

Il Pellegrinaggio

58. Quanto a coloro che sono emigrati per la causa di Allah, che furono uccisi o morirono, Allah li ricompenserà nel migliore dei modi. In verità, Allah è il Migliore dei compensatori!

59. Li introdurrà in un luogo di cui saranno soddisfatti. In verità, Allah è il Sapiente, il Magnanimo.

60. Allah certamente proteggerà chi risponda proporzionatamente all'offesa e ancora subisca rappresaglie, poiché in verità Allah è indulgente, perdonatore.

e

78. Lottate per Allah come Egli ha diritto [che si lotti]. Egli vi ha scelti e non ha posto nulla di gravoso nella religione, quella del vostro padre Abramo che vi ha chiamati “musulmani”. Già allora e qui ancora, sì che il Messaggero testimoni nei vostri confronti e voi testimoniate nei confronti delle genti. Assolvete all'orazione e versate la decima e aggrappatevi ad Allah: Egli è il vostro patrono. Qual miglior patrono, qual miglior alleato!

I Coalizzati

60. Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze.

Muhammad
4. Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah:

5. li guiderà, migliorerà la loro condizione,

6. e li introdurrà nel Paradiso di cui li ha resi edotti.

adith sul jihad i giardini dei devoti


Masrûq, che disse: «Abbiamo domandato - oppure: ho domandato - ad `Abdallâh (Ibn Mas`ûd) di questo versetto:

“E non considerate coloro che sono stati uccisi sulla via di Allâh morti, ma vivi presso il proprio Signore vengono sostentati” [1].

Disse: “Abbiamo già domandato di ciò, ed (il Profeta pace e benedizion su di lui) ha detto: ‘I loro spiriti sono all’interno di uccelli verdi, per cui delle lanterne sono appese al Trono; vagano dove vogliono per il Paradiso, poi riparano in quelle lanterne, ed il loro Signore chiede loro informazione e dice: ‘Desiderate qualcosa?’ Rispondono: ‘Quale cosa potremmo desiderare, quando noi vaghiamo dove vogliamo per il Paradiso?’ E fa loro quella (domanda) per tre volte, e quando vedono che non eviteranno di venire interrogati, rispondono: ‘O Signore, vogliamo che mandi i nostri spiriti nei nostri corpi, per essere uccisi sulla tua via un’altra volta’. E quando Egli vede che non hanno alcun bisogno, vengono lasciati (stare)”».

Lo ha trasmesso Muslim (e così Tirmidhî, Nasâ`î e Ibn Mâjah)
e versetto del Corano sura 3 versetto 169

Combattere per la Causa di Allah (Gloria a Lui L'Altissimo) (Jihad fisabilillah) è un dovere per ogni Musulmano. Un giorno
'Aisha (che Allah sia soddisfatto di lei) domandò: "O Messaggero di Allah, le donne dovrebbero andare al campo di battaglia, come gli uomini?""No, il Pellegrinaggio è sufficiente per loro" rispose il Profeta (pace e benedizioni su di lui).



Al-Jihâd al-Akbar (quello vero…)
15/10/2009 di ummusama

بسم الله الرحمان الرحيم

Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo

Cosa significa “Grande Jihâd” e “Piccolo Jihâd”…?


Compilato e tradotto da Al-Mourabitoune, basandosi sugli scritti di Abu Khubayb, Abu Zubayr e Abu Fadl, dell’eccellente rivista Nida ul Islam

Ci è sembrato importante denunciare una di quelle false nozioni aventi lo scopo di soffocare “lo spirito del Jihâd” nella Ummah e fortemente propagata da alcuni siti “musulmani” francofoni (e non solo… ndt).

Si tratta dell’idea del Jihâd al-Akbar (il Grande Jihâd) contrapposto al Jihâd Al-Asghar (il Piccolo Jihâd). Secondo detta dottrina, il fatto di lottare contro i desideri del nafs (l’ego, l’anima) sarebbe considerato come il Jihâd “maggiore”, in opposizione al Jihâd sul campo di battaglia, che sarebbe il “piccolo Jihâd”.

Le ragioni addotte da questa gente per fare del Jihâd contro i desideri e lo Shaytân un Jihâd Al-Akbar sono le seguenti:

- il campo di battaglia è illimitato

- la lotta si svolgerà fino all’ultimo respiro

- è una lotta difficile, poiché la sua essenza è l’uomo contro se stesso

- il nemico è invisibile e non può essere percepito dai cinque sensi

Al contrario, nel caso del Jihâd contro i miscredenti, non si tratterebbe di un tempo così lungo e di un campo d’azione così vasto e difficile come quello della lotta contro i propri desideri. Perciò, il Jihâd contro i miscredenti sul campo di battaglia sarebbe considerato come un Jihâd “Asghar” (ossia un Jihâd più piccolo, o minore).

Esaminando la vita di coloro che sostengono tali idee, è facile comprendere da dove provenga la loro confusione sulla questione. Sono spesso persone che insegnano nelle università, che scrivono sulle riviste o che tengono conferenze sul combattimento e lo statuto del martirio, ma che hanno tutti un punto in comune: non hanno mai partecipato al Jihâd!

In effetti, può darsi che l’occasione non si sia presentata per costoro (secondo la volontà di Allah l’Altissimo), ma sta di fatto che essi non hanno mai raggiunto un campo dei Mujâhidîn. In un tale campo, avrebbero osservato il poco lusso che avrebbe loro fatto sentire la differenza tra “un giorno al campo” e “un giorno nella loro università”, questo luogo pieno di cibo, di divertimenti e di sale climatizzate.

Come possono costoro sentire il vero valore del Jihâd, se non hanno mai fatto parte di reggimenti di guerra, né hanno mai messo piede in queste arene di tumulti?

Una semplice battaglia sarebbe sufficiente a correggere tutte le loro false idee sulla questione. In appena qualche ora, il soldato può vedere delle cose il cui orrore farebbe venire i capelli bianchi a dei bambini: bombardamenti, scariche di fucileria che atterriscono le anime della maggior parte dei suoi amati fratelli, che hanno condiviso con lui il viaggio, la formazione, il ribât (guardia in prima linea) e il Jihâd. Quale sarebbe la posizione di questa gente, se dei missili e delle granate scoppiassero sopra le loro teste e tra i loro piedi? Quale sarebbe la loro opinione sull’argomento se vedessero coi loro occhi la dispersione di braccia, di piedi, di intestini di un corpo benedetto, munito di membra ben proporzionate, che diventa handicappato, smembrato o paralizzato a vita?

Dopo aver vissuto questa esperienza, sarebbe impossibile, per loro, osare paragonare il Jihâd a qualsiasi altro mezzo pacifista di da’wah.

Ma discutiamo piuttosto da un punto di vista scientifico sugli argomenti addotti da costoro per difendere il loro dire.

Allo scopo di classificare questi due tipi di Jihâd, questa gente si basa su una storia menzionata da Al-Khatib Al-Baghdadi nel suo libro, “Storia di Baghdad“, trasmessa da Yahya ibn Al-’Ala, che riferì:

“Layth ci riferì, da ‘Ata, da Abu Rabah, da Jabir (radiAllahu ‘anhu), che il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam), tornando da una delle sue battaglie, disse loro: “Torniamo sani e salvi, rientriamo dal Jihâd Asghar (piccolo Jihâd) verso il Jihâd Akbar (grande Jihâd)”. I Compagni chiesero: “Oh Messaggero di Allah, quale Jihâd può essere maggiore di quello che abbiamo appena compiuto?”. Egli rispose: “Il Jihâd (lotta, sforzo) di un servitore contro i suoi stessi desideri”.” (Tarikh Al-Baghdadi 13/49)

Questo concetto, malgrado sia basato su un hadîth, può essere refutato in diversi punti, che menzioneremo di seguito:

In primo luogo:

Questo hadîth non può essere impiegato come prova legale, poiché è debole (se non addirittura falso!).

Al-’Iraqi disse nel suo Takhriju Ahadîthi-l-Ihyâ’ che “Anche Al-Bayhaqi ha menzionato questo hadîth proveniente da Jabir (radiAllahu ‘anhu), ed esso ha un Isnad da’if (catena di trasmissione debole)” (cfr. Risalatu-l-Jihâd, Hasan al-Banna).

As-Suyûtî pronunciò un verdetto di debolezza riguardo a questo hadîth nel suo libro Al-Jam’i as-Saghîr.

Risulta anche che questo hadîth sia debole, poiché nel suo “sanad” vi è un narratore di nome Khalaf ibn Muhammad ibn Ismâ’îl al-Khiyâm, a causa del quale Al-Hakim (rahimahullah) dichiarò a proposito di questo racconto: “Questo hadîth è incerto”.

Abu Ya’la al-Khalili disse a proposito di questo narratore: “Si sbagliava spesso, era poco affidabile e riportava degli ahadîth sconosciuti” (Mashari’u-l-Ashwaq ilâ Masuri-l-’Ushshaq, 1/31)

Al-Hakim e Ibnu Abi Zur’ah decretarono: “Scriviamo spesso delle dichiarazioni di Khalaf ibn Muhammad ibn Ismâ’îl che citiamo soltanto a titolo d’esempio, ma rigettiamo ogni responsabilità (tra le cose provenienti) da lui” (Mizanu-l-I’tidal, 1/662).

Si potrebbe sostenere che un hadîth da’if (debole) possa essere accettato riguardo a questioni di pietà e di atti supererogatori. Ma ciò, nel nostro contesto, è inaccettabile, poiché non crediamo che il Jihâd sia un’azione supererogatoria…

In effetti, come potrebbe essere così, quando il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) disse che l’ascetismo della sua Ummah (comunità) si trova nel Jihâd?

Ancora peggio che “debole”: chiunque faccia delle ricerche su Yahya ibn Al-’Ala Al-Bajili, il narratore di questo hadîth (l’ultimo anello della catena di trasmissione, ndt) troverà degli elementi, nella sua biografia, che gli faranno abbandonare quest’uomo in qualità di narratore di ahadîth.

Ibn Hajar Al-’Asqalani (rahimahullah) disse di lui in At-Taqrib: “Egli è stato accusato di inventare degli ahadîth”.

In Al-Mizan, dell’Imâm adh-Dhahabi, troviamo che: ‘Amru ibn ‘Ali, an-Nisâ’î e ad-Daraqutni dissero che “questo hadîth deve essere rigettato”, mentre Abu Hatim disse che “non è un buon narratore”, e l’Imâm Ahmad ibn Hanbal (rahimahullah) sostenne: “Questo hadîth è falso!” (Tahdhibut Tahdhib, 11/261-262).

Opinione sostenuta anche da Ibn Taymiyya (rahimahullah), che dichiarò: “Vi è un hadîth legato a un gruppo di gente che dichiara che il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) disse dopo la battaglia di Tabuk: “Siamo ritornati dal Jihâd Asghar verso il Jihâd Akbar”. Questo hadîth non ha alcuna fonte (lâ asla laha لاأصل لها), nessuno tra i Sapienti della scienza islamica l’ha riportato. Il Jihâd contro i miscredenti è la più nobile delle azioni ed è inoltre l’azione più importante per l’umanità” (Al-Furqan bayna Awliyâ’i-r-Rahmân waAwliyâ’i-Shaytân, pag. 44-45).

In breve, questo hadîth inventato è quasi il solo argomento dei nostri correligionari sulla questione. O meglio, alcuni impiegano anche la “dichiarazione” di un Tabi’ (seconda generazione dopo i Sahâba), di nome Ibrâhîm ibn Abi Ablah, che avrebbe detto a delle persone che tornavano da una battaglia: “Voi tornate dal Jihâd Asghar. Il Jihâd Akbar che avete intenzione di fare è il Jihâdu-l-Qalbî (Jihâd del cuore)?” (Siyaru A’lâmin Nubala, 6/325).

Daraqutni dichiarò che Ibrâhîm ibn Abi Ablah è qualcuno affidabile in se stesso, ma che la catena di trasmissione del detto è interrotta (Siyaru A’lâmin Nubala, 6/324).

Perciò, la dichiarazione riportata sopra non può essere attribuita a Ibrâhîm ibn Abi Ablah, a meno che la catena di trasmissione non sia autentica.

E anche nel caso in cui fosse stabilita l’autenticità della dichiarazione, dobbiamo tenere presente che si tratta di un semplice essere umano, che poteva sbagliarsi e poteva dire qualche volta delle cose imperfette. Non era infallibile.

In secondo luogo:

Oltre ad essere debole (se non addirittura falso), questo hadîth contraddice in maniera esplicita dei versetti chiari del Sublime Corano, che pongono il Jihâd contro i miscredenti al livello della migliore delle azioni dopo la fede.

‘Abdullah Yûsuf ‘Azzâm (che Allah accetti il suo martirio) ci ricorda in una delle sue ultime risalah che addirittura il fatto di curare e visitare Al-Masjîd al-Harâm (la Moschea di Makkah) non è paragonabile al Jihâd fisabilillah, così come è riportato nel Sahîh Muslim a proposito delle cause della Rivelazione dei versetti 19-22 della Sûrah at-Tawba:(Corano IX. At-Tawba, 19-22)
Lo shaykh (rahimahullah) spiega: “La ragione (della rivelazione) è che alcuni Compagni (radiAllahu ‘anhum) furono in disaccordo tra loro riguardo le azioni – dopo l’Îmân (الإيمان la fede) – migliori agli occhi di Allah. Alcuni dicevano che (l’azione migliore) fosse la cura della Moschea sacra, altri pensavano che fosse l’occuparsi di dare da bere ai pellegrini, e altri dicevano che fosse il Jihâd. I versetti qui sopra sono una risposta chiara e definitiva sul fatto che il Jihâd è migliore della cura o della visita della Moschea Sacra, in particolare quando sappiamo che la ragione della rivelazione di questi versetti fu proprio una disputa tra i Sahâba a proposito di questo argomento. Le cause della Rivelazione non possono essere male interpretate o alterate, perché il significato è preciso e non lascia alcuno spazio per una scorretta interpretazione”.

Un altro versetto del Corano viene a confermare quelli citati sopra, anch’esso in maniera estremamente chiara, e dimostra che il Jihâdu-n-Nafs (Jihâd contro se stessi, contro le proprie passioni) non è affatto uguale al Jihâd contro i miscredenti:IV. An-Nisâ’, 95-96)
In terzo luogo:

Questo detto contraddice un’enorme quantità di ahadîth pronunciati dal Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) (mutawatir ahadîth), che dichiarano l’eccelenza del Jihâd. Non ne menzioneremo che alcuni:

“Un mattino o una sera trascorsi (nel combattimento) fisabilillah sono migliori del mondo e di tutto ciò che contiene” (Bukhârî e Muslim).

“Restare in piedi un’ora nei ranghi del Jihâd fisabilillah è migliore che restare ritto (in preghiera) per sessant’anni” (Sahîh Al-Jami’)

Abu Hurayra (radiAllahu ‘anhu) disse a questo proposito: “Sarebbe forse capace uno di voi di restare ritto in preghiera senza smettere, e di digiunare continuamente, finché sia in vita?”. La gente rispose: “Oh Abu Hurayra! Chi potrebbe sopportarlo?”, al che egli disse: “Per Allah! Un giorno trascorso da un mujâhid fisabilillah è migliore di ciò!”

Inoltre, la rivendicazione di coloro che sostengono che la “lotta contro l’ego (Jihâd an-Nafs)” è il più grande Jihâd, perché l’individuo deve senza sosta controllarsi, di giorno e di notte, può essere refutata dall’hadîth seguente: Rashîd riferì, da Sa’d, che secondo uno dei Sahâba un uomo disse: “Oh Messaggero di Allah! Perché i credenti saranno tutti interrogati nelle loro tombe, tranne i martiri (Shuhadâ’)?”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “I colpi di spada che si scontravano sopra le loro teste saranno delle domande sufficienti per loro” (Sahîh Al-Jami’).

Dunque, l’hadîth debole che stiamo esaminando contraddice diversi ahadîth la cui autenticità non può essere contraddetta, e che provano che nessuno degli atti che si possono compiere è migliore del Jihâd contro i Kuffâr.

Eccone alcuni altri:

Da Abu Hurayra (che Allah sia soddisfatto di lui), fu chiesto al Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam): “Oh Messaggero di Allah! Quale azione potrebbe essere equivalente al Jihâd fisabilillah?”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “Non avreste la forza di compiere questa azione”. La domanda fu ripetuta due o tre volte, e ogni volta il Profeta (sallAllahu ‘alayhi waSallam) rispondeva: “Non avreste la forza di compiere questa azione”. Quando la domanda fu pronunciata per la terza volta, il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wa Sallam) disse: “Colui che esce per il Jihâd è simile ad una persona che continui a digiunare e si tenga ritta in preghiera costantemente, obbedendo ai versetti di Allah e non mostrando alcuna stanchezza per il suo digiuno e la sua preghiera, finché il Mujâhid torni dal campo di battaglia” (riportato da Muslim, n° 4636).

Vi è un altro hadîth riportato da Bukhârî (vol. 4, n° 44), che va nello stesso senso, secondo cui Abu Hurayra (radiAllahu ‘anhu) disse: Un uomo si presentò dal Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) e gli chiese: “Insegnami un’azione la cui ricompensa sia uguale a quella del Jihâd”. Egli (pace e benedizioni di Allah su di lui) rispose: “Non trovo una tale azione”. Poi aggiunse (sallAllahu ‘alayhi waSallam): “Potreste voi, quando il Mujâhid parte per il combattimento, restare nella moschea senza smettere di pregare e digiunare?”. L’uomo esclamò: “Ma chi potrebbe farlo?…”.

Altri ahadîth vanno nello stesso senso, ma quelli che abbiamo citato sono chiaramente sufficienti per dichiarare che il Jihâd fisabilillah è l’azione più elevata e non vi è nessun altro atto che possa eguagliarlo. Com’è dunque possibile che un’azione descritta come la più meritoria sia sinonimo di Jihâd Asghar (piccolo Jihâd o Jihâd minore)?

In quarto luogo:

Questa nozione totalmente falsa e calunniosa implica l’ingiustizia e causa del torto allo statuto del Mujâhid. Allah (‘azza waJalla) ci ha ordinato di praticare la giustizia nei nostri verdetti, dicendo:
Corano V. Al-Mâ’ida,
Significa forse dar prova di equità e pronunciare un verdetto giusto, il fatto di dire che i nostri fratelli che si trovano sulle terre del pericolo e della battaglia sono in un “piccolo Jihâd”, mentre le mine esplodono sotto i loro piedi, facendo esplodere i loro corpi in aria, e sparpagliando le loro membra e il loro sangue dappertutto, al punto tale che i loro cadaveri non possono essere ricomposti in una tomba?

Vorreste dire che questi giovani stanno conducendo un “piccolo Jihâd”, e che digiunare e rompere il digiuno con deliziosi pasti sarebbe un Jihâd più grande?

Per Allah! Si tratta di una misura ineguale, e se sottoponeste la questione ai più grandi sapienti della terra, non potrebbero mai pervenire ad un verdetto tanto disparato!

Ciò perché occorre sapere che nella lotta contro il proprio ego (mujahadatun nafsi), lontano dal campo di battaglia, non si affronta che un solo nemico, ossia il nemico invisibile: il desiderio (la passione) e Shaytân (che sia maledetto). Invece, nel Jihâd fisabilillah, il Jihâd viene condotto contro diversi nemici sul campo di battaglia; ossia il nemico visibile e il nemico invisibile. Vi sono i miscredenti e gli ipocriti, ma anche i propri desideri, che richiamano sempre il mujâhid verso il male. I suoi desideri possono venire a fargli visita in modi diversi, e spingerlo ad abbandonare il campo di battaglia per mezzo del timore, del dubbio, della privazione e della tristezza.

Il Mujâhid si batte continuamente contro questi desideri, che languono sempre per essere soddisfatti. E fa fronte, essendo lontano da sua moglie e dai suoi bambini, mangiando una strana brodaglia, dormendo per terra invece che sul suo letto soffice, a molte altre cose che non corrispondono ai suoi desideri.
Corano II. Al-Baqara, 216)
Infine, vi è il fatto che Shaytân (a’udhubillah) combatte costantemente contro coloro che fanno il Jihâd. E talvolta Shaytân il maledetto si stabilisce fermamente al fianco dei suoi amici miscredenti
Corano IV. An-Nisâ’, 76)
E uno dei modi in cui Shaytân sferra attacchi contro i Mujâhidîn è – tra tante altre astuzie – quello di infiammare le passioni dei miscredenti e dei mushrikîn affinché si battano in maniera accanita contro i Musulmani ed indeboliscano la risoluzione dei Musulmani, dei Mujâhidîn, affinché siano spaventati e poco disposti a combattere contro di loro:(Corano VIII. Al-Anfâl, 48)
Ibn ‘Abbâs (radiAllahu ‘anhu) raccontò: Durante la battaglia di Badr, Iblîs venne, portando la sua bandiera con l’armata e quella del gruppo dei diavoli. Si presentò sotto l’aspetto di un uomo dei Banu Mudlaj, di nome Suraqah ibn Malik ibn Ju’shum, e disse ai mushrikîn (politeisti): “Oggi nessuno può sconfiggervi. Sono io il vostro patrono!”. Allora, nel momento in cui questi uomini si riunirono, il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) raccolse un pugno di terra e lo gettò contro il viso dei mushrikûn, costringendoli a retrocedere. Quando giunse Jibrîl (l’Angelo Gabriele, pace su di lui), Iblîs lo vide e se ne andò di corsa, lui e i suoi discepoli. Coloro che erano stati sotto il suo influsso, lo chiamarono: “Oh Suraqa! Non avevate giurato di proteggerci?!”, ma Iblîs rispose: “Effettivamente, ma io vedo ciò che voi non vedete, e temo Allah, poiché il castigo di Allah è severo” (hadîth mawqaf, riportato da Ibn Jarîr at-Tabarî).

In conclusione:

Il professore egiziano Muhammad Amin, nel suo libro “Il Cammino della Propaganda Islamica”, spiega: “Il Jihâd an-Nafs e il Jihâd della ricchezza, se non concorrono a stabilire l’Appello alla Verità e a tenersi saldi accanto ad essa, raccomandando il bene e proibendo il male, e a porre la propria vita e i propri beni nel Sentiero di Allah (‘azza waJalla), sono dei Jihâd deficienti e inadeguati. È stupefacente che il momento della messa in prova e della severità, in cui i piedi sono scossi e il cuore risale in gola, sia chiamato il momento del “piccolo Jihâd”, mentre i momenti di sicurezza e di comodità in case sicure, in mezzo alla famiglia e agli amici, possa essere chiamato il momento del “grande Jihâd”! Con simili definizioni, coloro che voltano le spalle sono paghi di restare indietro, credendo di seguire il cammino del Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi waSallam) e dei suoi Compagni (radiAllahu ‘anhum). Tali persone trovano la felicità e il conforto in questo modo, mentre in realtà non ingannano che le loro deboli anime, poiché i veri valori delle azioni sono interamente all’opposto”.

Concluderemo con qualche verso che ‘Abdullah ibn Mubarak, il sapiente Mujâhid (che Allah abbia misericordia di lui) inviò al suo amico al-Fudhayl ibn ‘Ayad, che era noto col soprannome di ‘abid al-Haramayn (l’adoratore delle due moschee sacre), poiché aveva l’abitudine di predicare ai dirigenti fino a farli piangere, senza pretendere alcun salario, talmente la sua adorazione era sincera. ‘Abdullah ibn Mubarak gli disse: “Oh ‘abid al-Haramayn, oh voi che offrite preghiere nella Sacra Moschea, se ci foste stati testimoni nel campo di battaglia avreste capito che state giocando con la vostra adorazione. Le vostre guance sono solcate di lacrime per il timore di Allah, mentre i nostri petti sono ricoperti del sangue che cola dalle ferite… Mentre gli adoratori offrono le loro lacrime di timore, i Mujahidin offrono il loro sangue e le loro vite”.

E Allah è il più Sapiente!

jihad personale contro sè stesso offensivo e difensivo
"ll turismo della mia Ummah è il Jihâd",
e vorremmo avvertirli delle implicazioni dell'abbandono del Jihâd citando l'Hadith:
"Chi non ha mai combattuto [in Jihâd] né ha equipaggiato un combattente, né ha sostituto un combattente [rimanendo indietro e] prendendosi cura con bontà degli affari delle famiglie dei combattenti, allora su di lui Allah Ta'ala farà scendere una calamità prima del Giorno del Giudizio. "
Desidero inoltre ricordare ai Musulmani la frase del Profeta (sallAllahu 'alayhi waSallam): "Quando uno di voi è saldo nella Via di Allah Ta'ala ciò è più virtuoso della sua osservanza della Salah in casa sua per settant'anni.

altri hadith e cercare versetti poi tafsir
fatti musulmano e poi combatti poi l'uomo si fece musulmano e venne ucciso
cercare hadith di quello che gettò via i suoi datteri quando seppe che sè avesse combattuto sarebbe andato in paradiso

`Abd Allâh figlio di Mas`ûd - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Interrogai una volta l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, domandandogli:
«O Inviato di Allah, qual è l'azione eccellente su tutte?»
«La preghiera» rispose «fatta al momento giusto».
«E poi che cosa?»
«E poi la reverenza verso i genitori».
«E poi?»
«Il jihâd sulla via di Allah».

* * *

Abû Mûsâ - che Allah sia soddisfatto di lui - raccontò:
Un uomo venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e gli disse:
«C'è chi combatte per il bottino, chi combatte per la gloria, e chi combatte perché si veda quant'è bravo. Ma chi è sulla via di Allah?»
«Chi combatte» rispose «perché la parola di Allah sia sopra ogni cosa. È lui sulla via di Allah.

* * *

`Abd Allâh - sia soddisfatto Iddio di lui - narrò che durante una delle razzie del profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - venne trovata uccisa una donna. L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - condannò allora l'uccisione delle donne e dei fanciulli.


Il Profeta - ALLAH lo benedica e gli dia eterna salute ha detto:<<TUTTI COLORO CHE MORIRANNO senza aver partecipato al jihad o senza aver nutrito in cuor loro la speranza di parteciparvi lasceranno la vita con una punta di ipocrisia>>

Disse L'Inviato di Allah pace e benedizioni sù di lui:<<chi combatte per la causa di Allah,e Allah ben conosce chi
coloui che lo fà solo per Lui ,è paragonabile a chi digiuna e prega in continuazione.Allah garantisce il paradiso al mujahid che incontra la morte.Se ritorna dal jihad sano e salvo ,gli concede bottino e ricompensa.

Allahu a'lam


un jihad delle donne

 Ad esempio, 'A'isha (radiAllahu 'anha) disse: "O Messaggero di Allah, c'è Jihad [che sia obbligatorio] per le donne?" Egli (sallAllahu 'alayhi wa sallam) disse: "Per loro vi è un Jihad in cui non vi è combattimento: Al-Hajj e 'Umra (i due pellegrinaggi)." [90]ù

quando la donna partorisce

combattete gli idolatri con i vostri beni,le vostre vite e le vostre lingue
Anas

hadith e Corano

Ho avuto l'ordine di combattere finchè tutti gli uomini non ammetteranno che non c'è altro dio all'infuori di Allah.Colui che afferma ciò non ha nulla da temere da me per quanto riguarda la sua persona e le sue cose purchè adempia i doveri religiosi.Sarà Allah a fare i conti con lui.
Abu Hurayra

sura il bottino versetto 39 nesso con hadith precedente


Marciate nel nome di ALLAH con la'iuto di Allah e secondo la religione dell'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui)
non uccidete i vecchi,i deboli,le donne,i bambini.Non frodate il capitano,ma prendete la giusta quota di bottino.Agite bene e mostrate benevolenza,perchè Allah ama coloro che si mostrano benevoli
Anas

hadith e corano

uomini non anelate all'incontro col nemico.Piuttosto chiedete ad Allah di conservare la vostra vita.Ma se incontrate il nemico
mostratevi determinati perchè il paradiso è all'ombra delle vostra sciabole.
Salim Abu an Nadr

sura il bottino

45 O voi che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state saldi e  menzionate incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare.

un singolo passo compiuto all'alba o al tramonto voltato alla causa di Allah è preferibile al mondo intero e a tutto ciò che contiene
Sahl.b.Sa'd

Le fiamme dell'inferno non intaccheranno i piedi coperti dalla polvere raccolta quando si è al servizio di Allah
Abu' Abs

questa religione non cesserà mai di esistere.Una fazione di musulmani lotterà sempre finchè non giungerà la nostra ora.
M.jabir. b. Samura

Nel giorno del giudizio le ferite sofferte dai musulmani nella guerra santa assumerando la forma esatta che avvevano quando furono inferte e il sangue sgorgherà nuovamente.Avrà il colore del sangue,ma il profumo del muschio
Abu Hurayra

Il Gihad o Lo sforzo per la propria religione

Una tradizione orale attribuita al profeta narra che un tale affermò davanti al Profeta: «Andrò al jihad» (intendendolo nel senso militare del termine); l’inviato di Allah gli replicò chiedendogli se avesse entrambi i genitori. Avendo ottenuto risposta affermativa disse: «Allora il tuo jihad è stare con loro».


Abd Allah figlio di Mas'ùd - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Interrogai una volta L'Inviato di Allah - Allah Io benedica e gli dia etenra salute -, domandandogli:
0 Inviato di Allah, quel è l'azione eccellente su tutte?
La preghiera; rispose , fatta al momento giusto.
E poi che cosa?
E poi la reverenza verso i genitori.
E poi.
Il gihad sulla via di Allah.
A quel punto tacqui, non osando interrogare ulteriormente l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -.
Ma certo, se avessi continuato, mi avrebbe risposto ancora.


Il figlio di Abbas - sia soddisfatto Iddio di lui - riferì che l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e -gli dia eterna salute - aven detto:
Non v'è più égira dopo la conquista, bensì il gihad e la retta intenzione. Quando vi si chiederà d'accorrere a combattere, accorrete!

Abù Hurayrah - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò che l'Inviato dl Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva detto:
Chi ha creduto in Allah e nel Suo Inviato, e ha compiuto la preghiera e il digiuno del Ramadan, è giusto che Allah lo faccia entrate nel giardino supremo, sia che abbia campiuto il gihad sulla via di Allah, sia che se ne sia stato in pace nella sua terra natale.
O Inviato di Allah, - avevano domandato - porteremo dunque la lieta novella alla gente? -
Vedete, - egli aveva continuato - nel giardino supremo vi sono cento gradi preparati da Allah per coloro che hanno compiuto il gihad sulla via di Allah. Fra ogni grado e l'altro v'è la distanza che c'è tra il cielo e la terra. Se mai chiederete qualcosa a Allah, chiedeteGli il paradiso, perché, vedete esso è al centro del giardino supremo, nel luogo più alto. Al di sopra di esso, credo, v'è il trono del Misericordioso, e di lì scaturiscono i fiumi del giardino supremo.


Al-Bara' - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Un giorno venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute un uomo con un elmo di ferro, e disse:
O Inviato di Allah, combatterò, e poi mi farò musulmano!
Fatti prima musulmano; rispose, e poi combatti! L'uomo si fece musulmano, poi combatté e fu ucciso. L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - disse allora:
Facendo poco ha avuto una ricompensa grande!


Abu Musa - sia soddisfatto Allah di lui - raccontò:
Un uomo venne dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e gli disse:
C'è chi combatte per il bottino, chi combatte per la gloria, e chi combatte perché si veda quant'è bravo. Ma chi è sulla via di Allah?
Chi combatte rispose perché la parola di Allah sia sopra ogni cosa. É lui sulla via di Allah.


'Aisha, la madre dei credenti - che Allah sia soddisfatto di lei - raccontò:
chiesi al Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - il permesso di partecipare al gihad, ma egli ml disse:
Il gihad di voi donne è il pellegrinaggio.


Al-Rubayyi' figlia di Mu'awwit raccontò:
Noi prendevamo parte alle razzie insieme col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, provvedevamo a rifornire la truppa d'acqua da bere, li servivano, e riportavano a Medina. i feriti e i morti.


Mus'ab figlio di Sa'd raccontò:
Sa'd sia soddisfatto Allah di lui pensava d'esser più importante di chi era di condizione inferiore alla sua, ma il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - gli disse un giorno:
Perchè cosa pensate che Allah vi dia la vittoria o Il sostentamento, se non per i deboli fra di voi?


Disse Abu Umamah:
Quelli che fecero le conquiste erano gente che non aveva sulle spade guarnizioni d'oro o d'argento. Le uniche loro guarnizioni erano i tendini sul collo delle cavalcature, piombo e il ferro.


Anas raccontò:
Il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva autorizzato Abd al-Rahaman figlio di Awf e al Zubayr a portare tuniche di seta a causa del prurito cui erano soggetti.


Abd Allah figlio di Ka'b figlio di Malik, che dei figli di Ra'b era quello che faceva da guida al padre, divenuto cieco, riferì che quando quest'ultimo raccontava l'episodio in cui era rimasto indietro dall'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - diceva che a quei tempi l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - non preparava alcuna razzia senza far credere di prepararne una diversa.


Abd al Rahman figlio di Ka'b figlio di Malik aveva saputo da suo padre - che Allah sia soddisfatto di lui - che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - era uscito per la razzia in Tàbuk di giovedì, e che in genere preferiva uscire per le razzie di giovedì.


Abd Allah figlio di Umar - sia soddisfatto Allah di ambedue - disse che l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva proibito di andare in viaggio col Corano nelle terre dei nemici.


Abu Mùsà al-As'ari sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Eravamo con l'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - e, trovandoci alti sul fianco d'una valle, pronunciammo a gran voce le due invocazioni: «Non vè altro dio che Allah e Allah akbar. Ma il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - ci disse:
O gente, calma, moderatevi un po'.. Non state invocando né un sordo, nè uno che non c'è, Egli è con voi, vi ascolta, vi sta vicino, sia benedetto il Suo nome e innalzata la Sua potenza!


Abù Hurayrah - che Allah sia soddisfatto di lui - riferì che l' Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - area detto:
Il viaggio è un pezzetto del patimento supremo: impedisce a ciascuno di voi di dormire, di mangiare, di bere. Perciò quando qualcuno di voi ha sbrigato le sue faccende, ebbene... che s'affretti verso la sua famiglia.


Abd Allah - che Allah sia soddisfatto di lui - narrò che durante una delle razzie del Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - venite trovata uccisa una donna.
L'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - condannò allora l'uccisione delle donne e dei fanciulli.


Abu Hurayrah - che Allah sia soddisfatto di lui - raccontò d'aver sentito l'inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - dire:
Una formica pizzicò una volta un profeta, e questi diede ordine di bruciare la città delle formiche. Ma Allah gli rivelò:
Per essere stato pizzicato da una formica, hai fatto bruciare un popolo che cantava le lodi di Allah.


Al-Bara - sia soddisfatto Iddio di lui - raccontò:
Vidi il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, il giorno del fossato, trasportare della terra, tanto da averne coperti tutti i peli del petto; e sì ch'era un uomo molto peloso. Mentre era così affaccendato, declamava il ragaz' di Abd Allah figlio di Rawahah:
Senza di Te, o Signore, non faremmo che errare, non largir l'elemosina potremmo, né pregare;
la Tua serenità in noi, deh, fa sgorgare, rendici fermo il piede nelle vicende amare.
Contro di noi i nemici han voluto peccare:
voglion la lotta? Vengano: li saprem fronteggiare!


Abu Burdàh, citando suo padre che citava suo nonno, raccontò che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - aveva inviato Mu'ad e Abu Musa nello Yemen dicendo loro:
Rendete facili le cose e non fatele difficili.
Portate la buona novella e non spaventate la gente. Siate accondiscendenti l'uno verso l'altro, e non siate mai in disaccordo.


Salamah figlio di al-Ak'wa riferì d'aver sentito suo padre raccontare:
Una spia dei politeisti riuscì ad arrivare dal Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - durante una spedizione.
Si sedette a chiacchierare coi Compagni, poi se ne andò. Allora il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - disse:
Inseguitelo e uccidetelo!
Uno dei Compagni lo uccise e il Profeta gli donò le sue spoglie.


Abu Talhah - sia soddisfatto Allah di lui -, citando direttamente il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - riferì che questi, quando sconfiggeva una tribù si fermava tre notti in quel territorio.


Raccontò Anas:
Il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - stava compiendo la visita venendo da Gi'ranah, quando divise il bottino di Hunayn.


Abd Allah - che Allah sia soddisfatto di lui - riferì che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, quando ritornava da una spedizione, pronunciava tre volte la formula Allah akbar, dicendo poi:
Eccoci di ritorno, se Allah vuole, penitenti, adoranti, lodanti, riverenti di fronte al Signor nostro. Iddio ha mantenuto la Sua parola, ha dato la vittoria al Suo servo. Egli soltanto ha messo in fuga le schiere.


Anas figlio di Malik raccontò:
Eravamo col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - al suo ritorno da Usfan. L'inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute - cavalcava tenendo dietro di sé, sulla sua stessa cavalcatura, $afiy ah figlia di Huyayy.
Improvvisamente la sua cammella inciampò, e tutt'e due furono sbalzati a terra. Abu Talhah accorse subito gridando:
O inviato di Allah mi faccia Allah tuo riscatto!; ma il Profeta pace e benedizioni su di lui gli disse: Occupati della donna. Allora Abu Talhah, tiratosi su una delle sue vesti in modo da coprirsi il viso, andò da lei, le gettò addosso quella sua veste, e rimise in sesto la cavalcatura.
Essi rimontarono e noi ci mettemmo tutti intorno all'Inviato di Allah - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -. Quando fumino sopra Medina, egli disse: Eccoci di ritorno, penitenti, adoranti, lodanti il Signor nostro.
E continuò a dirlo finché non entrò in Medina.


Gabir figlio di Abd Allah - sia soddisfatto Allah di ambedue - raccontò:
Ero in viaggio col Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -; quando ci avvicinano a Medina, mi disse:
Entra nella moschea e compi la preghiera di due prostrazioni.


Ka'b - sia soddisfatto Iddio di luì - raccontò che il Profeta - Allah lo benedica e gli dia eterna salute -, quando tornava da un viaggio di mattina avanzata, entrava nella moschea e compiva la preghiera di due prostrazioni prima di sedersi.


(La Giovenca)

154. E non dite che sono morti coloro che sono stati uccisi sulla via di Allah, ché invece sono vivi e non ve ne accorgete.

poi

177. La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente e l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti e nel dare, dei propri beni, per amore Suo, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti diseredati, ai mendicanti e per liberare gli schiavi; assolvere l'orazione e pagare la decima*. Coloro che mantengono fede agli impegni presi, coloro che sono pazienti nelle avversità e nelle ristrettezze, e nella guerra, ecco coloro che sono veritieri, ecco i timorati.

e

190. Combattete per la causa di Allah contro coloro che vi combattono, ma senza eccessi, ché Allah non ama coloro che eccedono.

191. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.

192. Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso.

193. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano

194. Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso. Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono.

e
244. Combattete sulla via di Allah e sappiate che Allah è audiente, sapiente.

e
246. Non hai visto i notabili dei Figli di Israele quando, dopo Mosè, dissero al loro profeta*: “Suscita tra noi un re, affinché possiamo combattere sul sentiero di Allah”. Disse: “E se non combatterete, quando vi sarà ordinato di farlo?”. Dissero: “Come potremmo non combattere sulla via di Allah, quando ci hanno scacciato dalle nostre case, noi e i nostri figli?”.

Ma quando fu loro ordinato di combattere, tutti voltarono le spalle, tranne un piccolo gruppo. Allah ben conosce gli iniqui.

*[ Il Profeta cui allude il versetto dovrebbe essere Samuele (Tabari II, 596; Ibn Kathir (I, 300)]

e
249. Mettendosi in marcia con le sue truppe, Saul disse: “Ecco che Allah vi metterà alla prova per mezzo di un fiume: chi ne berrà non sarà dei miei, eccetto chi ne prenderà un sorso con il palmo della mano”.

Tutti bevvero, eccetto un piccolo gruppo. Poi, dopo che lui e coloro che erano credenti ebbero attraversato il fiume, gli altri dissero: “Oggi non abbiamo forza contro Golia e le sue truppe!”. Quelli che pensavano che avrebbero incontrato Allah dissero: “Quante volte, con il permesso di Allah, un piccolo gruppo ha battuto un grande esercito!”.

Allah è con coloro che perseverano.

250. E quando affrontarono Golia e le sue truppe dissero: “Signore, infondi in noi la perseveranza, fai saldi i nostri passi e dacci la vittoria sul popolo dei miscredenti”.

251. E li misero in fuga con il permesso di Allah. Davide uccise Golia e Allah gli diede la sovranità e la saggezza e gli insegnò quello che volle.

Se Allah non respingesse alcuni per mezzo di altri, la terra sarebbe certamente corrotta, ma Allah è pieno di grazia per le creature.

La Famiglia di Imran

121. E quando un mattino lasciasti la tua famiglia per schierare i credenti ai posti di combattimento… Allah è Colui Che tutto ascolta e conosce.

  *[Potrebbe trattarsi della battaglia di Badr. Alcuni esegeti invece, affermano che il riferimento è piuttosto allo sfortunato scontro che ebbe luogo a Uhud. Il prosieguo della narrazione sembra dar ragione a questa seconda ipotesi. È importante notare l'espressione “...schierare i credenti ai posti di combattimento”. Prima dell'Islàm, infatti, gli arabi non conoscevano altra tattica militare che quella della sorpresa. Guerrieri estremamente mobili attaccavano il nemico all'improvviso, razziavano bottino e fuggivano prima che gli avversari potessero riorganizzarsi. A Uhud, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) aveva ordinato i suoi disponendo un centro e due ali, un'avanguardia e una retroguardia. Gli arcieri erano attestati su di un'altura con funzioni di copertura. Al primo affondo dei musulmani, i miscredenti fuggirono lasciando sul campo una grande quantità di bottino. Obnubilati dalla sete di preda, la retroguardia e gli arcieri abbandonarono la loro posizione e lasciarono scoperto il grosso dell'esercito. Il capo della cavalleria meccana, Khalid ibn Walid, se ne accorse e prese i credenti alle spalle rovesciando le sorti della battaglia. Il Corano ritorna sull'argomento al vers. 152, in cui Allah rimprovera ai musulmani la loro disobbedienza e la loro avidità]

122. Quando due vostri clan stavano per ritirarsi, nonostante che Allah sia il loro patrono… I credenti ripongano fede in Allah.

123. Allah già vi soccorse a Badr, mentre eravate deboli. Temete Allah! Forse sarete riconoscenti!

124. Quando dicevi ai credenti: “Non vi basta, che il vostro Signore faccia scendere in vostro aiuto tremila angeli?”.

125. Anzi, se sarete pazienti e pii, quando i nemici verranno contro di voi, il vostro Signore vi manderà l'ausilio di cinquemila angeli guerrieri.

126. E Allah non ne fece altro che un annuncio di gioia per voi, affinché i vostri cuori si rassicurassero, poiché la vittoria non viene che da Allah, l'Eccelso, il Saggio,

127. per fare a pezzi una parte di quelli che furono miscredenti, per umiliarli e farli ritornare sconfitti.

e

146. Quanti Profeti combatterono, affiancati da numerosi discepoli, senza perdersi d'animo per ciò che li colpiva sul sentiero di Allah, senza infiacchirsi e senza cedere! Allah ama i perseveranti.

147. Solo dissero: “Signore, perdona i nostri errori e gli eccessi che abbiamo commesso, rinsalda le nostre gambe e dacci la vittoria sugli infedeli”.

148. E Allah diede loro ricompensa in questa vita e migliore ricompensa nell'altra. Allah ama coloro che fanno il bene.

e

166. Quello che vi toccò, il giorno in cui le due schiere si incontrarono, avvenne con il permesso di Allah, affinché riconoscesse i credenti,

167. e riconoscesse gli ipocriti. Quando fu detto loro: “Venite a combattere sul sentiero di Allah o [almeno] difendetevi!”, dissero: “Vi seguiremmo certamente se sapessimo combattere!”*. In quel giorno erano più vicini alla miscredenza che alla fede. Le loro bocche non dicevano quello che celavano nel cuore. Ma Allah conosce bene quello che nascondevano.

 *[ Il versetto si riferisce al comportamento degli ipocriti e di Abdallah ibn Ubayy, il loro capofila. Secondo alcune traduzioni gli ipocriti affermarono di non “saper combattere” ma la cosa non è credibile, in quanto si trattava di clan guerrieri, molto fieri della loro abilità nel maneggio delle armi e del loro coraggio in battaglia. L'interpretazione più plausibile è quella riferita da Tabari (IV, 67), il quale afferma che gli ipocriti giustificarono il loro ritiro dal campo di battaglia (300 uomini, circa un terzo dell'armata medinese) con il fatto che certamente non si sarebbe combattuto in quel giorno]  

168. Seduti tranquillamente, dissero ai loro fratelli: “Se ci avessero obbedito, non sarebbero rimasti uccisi!”. Di' loro: “Allontanate la morte da voi, se siete sinceri!”.

169. Non considerare morti quelli che sono stati uccisi sul sentiero di Allah. Sono vivi invece e ben provvisti dal loro Signore,

170. lieti di quello che Allah, per Sua grazia, concede. E a quelli che sono rimasti dietro loro, danno la lieta novella: “Nessun timore, non ci sarà afflizione”.

171. Annunciano la novella del beneficio di Allah e della grazia e che Allah non lascia andar perduto il compenso dei credenti.

172. Coloro che, pur feriti, risposero all'appello di Allah e del Messaggero, quelli di loro che ben agivano e temevano Allah avranno un compenso immenso*.

   *[ Continua la narrazione dei fatti relativi alla battaglia di Uhud. Temendo che i meccani si fossero allontanati solo per creare un diversivo tattico, il Profeta (pace e benedizioni su di lui) decise il mattino seguente di inseguire il nemico. Ordinò a tutti quelli che avevano partecipato allo scontro, e che erano in grado di marciare, di prepararsi ad uscire in armi contro i miscredenti. Nonostante le ferite e le fatiche del giorno precedente, quasi tutti i musulmani che avevano combattuto si presentarono all'adunata e partirono all'inseguimento. Temendo una controffensiva dei credenti, anche i meccani si era nonno attestati poco distante e attendevano gli eventi. L'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) comandò ai suoi che raccogliessero tutta la legna che potevano trovare e quando calò la notte fece accendere centinaia e centinaia di falò dando così l'impressione del bivacco di una grande armata. Inoltre, un idolatra, amico dei musulmani, fu incaricato di portare false notizie al campo meccano, raccontando della mobilitazione dell'intera città di Medina. Confusi dall'espediente e dall'astuta operazione di disinformazione attuata dai musulmani, i Quraysh decisero di ritornare al più presto alla Mecca]        

173. Dicevano loro: “Si sono riuniti contro di voi, temeteli”. Ma questo accrebbe la loro fede e dissero: “Allah ci basterà, è il Migliore dei protettori”.

174. Ritornarono con la grazia e il favore di Allah, non li colse nessun male e perseguirono il Suo compiacimento. Allah possiede grazia immensa.

e non so è anche in senso fisico

200. O voi che credete, perseverate! Incitatevi alla perseveranza, lottate e temete Allah, sì che possiate prosperare*.

le donne

71. O voi che credete! Preparatevi e poi partite in missione a gruppi o in massa.

72. Tra voi c'è qualcuno che esita e si attarda e che, quando vi giunge un rovescio, dirà: “Certamente Allah mi ha fatto grazia di non trovarmi in loro compagnia”;

73. e se vi giunge una grazia da parte di Allah, dirà, come se non ci fosse amicizia alcuna tra voi: “Che peccato! Se fossi rimasto con loro avrei avuto un enorme guadagno”.

74. Combattano dunque sul sentiero di Allah, coloro che barattano la vita terrena con l'altra. A chi combatte per la causa di Allah, sia ucciso o vittorioso, daremo presto ricompensa immensa.

75. Perché mai non combattete per la causa di Allah e dei più deboli tra gli uomini, le donne e i bambini che dicono: “Signore, facci uscire da questa città di gente iniqua; concedici da parte Tua un patrono, concedici da parte Tua un alleato”?*

  *[I musulmani che erano rimasti alla Mecca soffrivano le persecuzioni dei Quraysh, mentre alcuni di quelli che erano già emigrati a Medina cercavano pretesti per non combattere per liberarli]

76. Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. Deboli sono le astuzie di Satana.

77. Non hai visto coloro ai quali fu detto: “Abbassate le mani, eseguite l'orazione e pagate la decima”? Quando fu loro ordinato di combattere, ecco che una parte di loro fu presa da un timore per gli uomini, come timore di Allah o ancora maggiore, e dissero: “O Signor nostro, perché ci hai ordinato la lotta? Se potessi rinviarci il termine!” Di': “È infimo il godimento di questo mondo, l'Altra vita è migliore per chi è timorato [di Allah]. Non subirete neanche un danno grande come una pellicola di dattero.

78. La morte vi coglierà ovunque sarete, foss'anche in torri fortificate”. Se giunge loro un bene, dicono: “Viene da Allah”. Se giunge un male, dicono: “Viene da te”. Di': “Tutto viene da Allah”. Ma cos'hanno queste genti, che non comprendono nemmeno un singolo evento?
e
84. Combatti dunque per la causa di Allah - sei responsabile solo di te stesso - e incoraggia i credenti. Forse Allah fermerà l'acrimonia dei miscredenti. Allah  è più temibile nella Sua acrimonia, è  più temibile nel Suo castigo.

e
88. Perché vi siete divisi in due fazioni a proposito degli ipocriti? Allah li ha respinti per quello che si sono meritati. Volete forse guidare coloro che Allah ha allontanato? A chi viene allontanato da Allah, non potrai trovare una via.

89. Vorrebbero che foste miscredenti come lo sono loro e allora sareste tutti uguali. Non sceglietevi amici tra loro, finché non emigrano per la causa di Allah. Ma se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate. Non sceglietevi tra loro né amici, né alleati,

90. eccetto coloro che si rifugiano presso gente con la quale avete stabilito un accordo, o che vengono da voi con l'angoscia di dovervi combattere o combattere la loro gente. Se Allah avesse voluto, avrebbe dato loro potere su di voi e vi avrebbero combattuti. Pertanto, se rimangono neutrali, non vi combattono e vi offrono la pace, ebbene, Allah non vi concede nulla contro di loro.

91. Altri ne troverete che vogliono essere in buoni rapporti con voi e con la loro gente. Ogni volta che hanno occasione di sedizione, vi si precipitano. Se non si mantengono neutrali, se non vi offrono la pace e non abbassano le armi, afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.*

  *[Alcuni clan beduini, che per i loro traffici avevano la consuetudine di recarsi a Medina, si erano “convertiti” all'Islàm solo per salvaguardare e incrementare i loro commerci. Appena ritornavano nelle loro zone di influenza ridiventavano pagani e non perdevano occasione di combattere contro i musulmani. Allah (gloria a Lui l'Altissimo) smaschera la loro menzogna e invita i credenti a porre loro un ultimatum: se non cesseranno di comportarsi in tal modo, saranno considerati nemici a tutti gli effetti e combattuti duramente]

e
94. O voi che credete, quando vi lanciate sul sentiero di Allah, siate ben certi, prima di dire a chi vi rivolge il saluto: “Tu non sei credente”*, al fine di procacciarvi i beni della vita terrena. Presso Allah c'è bottino più ricco. Già prima eravate così, poi Allah vi ha beneficati. State attenti, ché Allah è perfettamente informato di quello che fate.

e
101. Quando siete in viaggio, non ci sarà colpa se abbrevierete l'orazione, se temete che i miscredenti vi attacchino; i miscredenti sono per voi un nemico manifesto.

102. Quando sei tra loro e annunci l'orazione, un gruppo stia ritto dietro di te e tenga le armi. Dopo la prosternazione arretri e venga avanti l'altro gruppo che non ha ancora pregato e preghi con te tenendo le armi. Ai miscredenti piacerebbe vedere che abbandonate le armi e le salmerie, per piombarvi addosso in un sol colpo. Non ci sarà colpa se a causa della pioggia o della malattia deporrete le armi, ma state in guardia. In verità Allah ha preparato un castigo umiliante per i miscredenti.

anche in questa ayah  non sò sè inseno fisico o on le armio anche così o solo così

al maida

35. O voi che credete, temete Allah e cercate il modo di giungere a Lui, e lottate per la Sua Causa, affinché possiate prosperare.

Il Bottino
7. [E ricordate] quando Allah vi promise che una delle due schiere [sarebbe stata] in vostro potere; avreste voluto che fosse quella disarmata! Invece Allah voleva che si dimostrasse la verità [delle Sue parole] e [voleva] sbaragliare i miscredenti fino all'ultimo,

8. per far trionfare la verità e annientare la menzogna a scapito degli empi.

9. E [ricordate] quando imploraste il soccorso del vostro Signore! Vi rispose: “Vi aiuterò con un migliaio di angeli a ondate successive”.*

  *[ Nell'Islàm credere all'esistenza degli Angeli è parte integrante della aqîda (la dottrina)]

10. E Allah non lo ha fatto se non per darvi una buona novella, affinché grazie ad essa si acquietassero i vostri cuori. Non c'è altro aiuto che quello di Allah. Allah è veramente eccelso e saggio.

11. E quando vi avvolse nel sonno come in un rifugio da parte Sua, fece scendere su di voi acqua dal cielo, per purificarvi e scacciare da voi la sozzura di Satana, rafforzare i vostri cuori e rinsaldare i vostri passi.

12. E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: “Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!

13. E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero”. Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero...!

14. Assaggiate questo! I miscredenti avranno il castigo del Fuoco!

15. O voi che credete, quando incontrerete i miscredenti in ordine di battaglia non volgete loro le spalle.

16. Chi in quel giorno volgerà loro le spalle - eccetto il caso di stratagemma per [meglio] combattere o per raggiungere un altro gruppo - incorrerà nella collera di Allah e il suo rifugio sarà l'Inferno. Qual triste rifugio!

17. Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi. Quando tiravi non eri tu che tiravi, ma era Allah che tirava*, per provare i credenti con bella prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.

*[“Quando tiravi...”: quando combattevi (o Muhammad). Per dare avvio alla battaglia, l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui), raccolse da terra una manciata di sabbia e la gettò contro i politeisti , maledicendoli]

18. Ecco [quello che avvenne]: Allah vanificò l'astuzia dei miscredenti.

19. Se è la vittoria che volevate, ebbene la vittoria vi è giunta! Se desisterete, sarà meglio per voi. Se invece ritornerete, Noi ritorneremo. Le vostre truppe, quand'anche fossero numerose, non potranno proteggervi. In verità Allah è con i credenti.

vedere anche versetto la giovenca 249

poi

9. Combatteteli finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah. Se poi smettono... ebbene, Allah ben osserva quello che fanno.

40. E se volgono le spalle, sappiate che Allah è il vostro Patrono. Quale miglior patrono, quale miglior soccorritore.

41. Sappiate che del bottino che conquisterete, un quinto appartiene ad Allah e al Suo Messaggero, ai parenti, agli orfani, ai poveri, ai viandanti, se credete in Allah e in quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro schiavo, nel giorno del Discrimine*, il giorno in cui le due schiere si incontrarono. Allah è onnipotente.

*[“nel giorno del Discrimine”: un'altra allusione alla battaglia di Badr]

42. Eravate sul versante più vicino e loro erano su quello più lontano e la carovana era più in basso di voi. Se vi foste dati un appuntamento, sareste stati discordi sul luogo. Era necessario che Allah realizzasse un ordine che doveva essere eseguito, affinché chi doveva morire, morisse con una prova e chi doveva vivere, vivesse con una prova. In verità Allah tutto ascolta e conosce.

43. In sogno Allah te li aveva mostrati poco numerosi, ché se te li avesse mostrati in gran numero, avreste certamente perso il coraggio e vi sareste scontrati tra voi in proposito. Ma Allah vi salvò. Egli conosce quello che c'è nei petti.

44. Al momento dello scontro li fece apparire pochi ai vostri occhi, come vi mostrò pochi, agli occhi loro. Era necessario che Allah realizzasse un ordine che doveva essere eseguito. Tutte le cose sono ricondotte ad Allah.

45. O voi che credete, quando incontrate una schiera [nemica] state saldi e menzionate incessantemente il nome di Allah, affinché possiate prosperare.

45. Obbedite ad Allah e al Suo Messaggero. Non siate discordi, ché altrimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra risolutezza. Invero Allah è con coloro che perseverano.

47. E non siate come quelli che uscirono dalle loro case con insolenza e ostentazione di fronte alla gente e che  mettevano ostacoli sul sentiero di Allah*. Allah abbraccia [nel Suo sapere] tutto quello che fanno.

*[“con insolenza e ostentazione”: i protagonisti sono i Coreisciti della Mecca che partirono per combattere i musulmani. Il Corano stigmatizza anche il loro modo di fare. La tradizione infatti racconta che, sicuri della vittoria,  avevano già preparato i festeggiamenti]

48. Satana rese belle [ai loro occhi] le azioni loro, e disse: “Oggi nessuno può sconfiggervi. Sono io il vostro patrono!”. Quando poi le due schiere si trovarono di fronte, voltò le spalle e disse: “Io vi sconfesso! Vedo cose che voi non vedete; io temo Allah, Allah è severo nel castigo”.

49. Gli ipocriti e quelli nei cui cuori c'è una malattia dicevano: “Quella gente è accecata dalla loro religione!”. Chi confida in Allah, sappia che Egli è eccelso e saggio.

e

57. Se quindi li incontri in guerra, sbaragliali facendone un esempio per quelli che li seguono, affinché riflettano.

58. E se veramente temi il tradimento da parte di un popolo, denunciane l'alleanza in tutta lealtà, ché veramente Allah non ama i traditori.

59. E non credano di vincere, i miscredenti. Non potranno ridurCi all'impotenza.

60. Preparate, contro di loro, tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati, per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce. Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati.

61. Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli è Colui Che tutto ascolta e conosce.

62. Se vogliono ingannarti, ti basti Allah. È Lui che ti ha soccorso con il Suo aiuto [e l'appoggio de]i credenti,

63. instillando la solidarietà nei loro cuori. Se avessi speso tutto quello che c'è sulla terra, non avresti potuto unire i loro cuori; è Allah che ha destato la solidarietà tra loro. Allah è eccelso, saggio!

64. O Profeta, ti basti Allah e basti ai credenti che ti seguono.

65. O Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti. Ché in verità è gente che nulla comprende.

66. Ora Allah vi ha alleggerito [l'ordine], Egli conosce l'inadeguatezza che è in voi. Cento di voi, perseveranti, ne domineranno duecento; e se sono mille, con il permesso di Allah, avranno il sopravvento su duemila. Allah è con coloro che perseverano.

67. Non si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché non avrà completamente soggiogato la terra. Voi cercate il bene terreno, mentre Allah vuole [darvi] quello dell'altra vita. Allah è eccelso, saggio.

68. Se non fosse stato per una precedente rivelazione di Allah, vi sarebbe toccato un castigo immenso, per quello che avete preso.

69. Mangiate quanto vi è di lecito e puro per voi nel bottino che vi è toccato e temete Allah, Egli è perdonatore misericordioso.

70. O Profeta, di' ai prigionieri che sono nelle vostre mani: “Se Allah ravvisa un bene nei cuori vostri, vi darà più di quello che vi è stato preso e vi perdonerà”. Allah è perdonatore misericordioso.

71. E se vogliono tradirti, è Allah che già hanno tradito, ed Egli li ha dati in vostro potere. Allah è saggio, sapiente.

72. In verità coloro che hanno creduto e sono emigrati, e hanno lottato con i loro beni e le loro vite per la causa di Allah e quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, sono alleati gli uni agli altri. Non potrete allearvi con quelli che hanno creduto, ma che non sono emigrati, fino a che non emigrino. Se vi chiedono aiuto in nome della religione, prestateglielo pure, ma non contro genti con le quali avete stretto un patto. Allah ben osserva quel che fate.

73. I miscredenti sono alleati gli uni degli altri. Se non agirete in questo modo, ci saranno disordine e grande corruzione sulla terra.

74. Coloro che hanno creduto, sono emigrati e hanno combattuto sulla via di Allah; quelli che hanno dato loro asilo e soccorso, loro sono i veri credenti: avranno il perdono e generosa ricompensa.

75. Coloro che in seguito hanno creduto e sono emigrati e hanno lottato insieme con voi, sono anch'essi dei vostri, ma nel Libro di Allah, i parenti hanno legami prioritari gli uni verso gli altri. In verità Allah è onnisciente!

At tawba

5. Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso.

poi

12. E se dopo il patto mancano ai loro giuramenti e vi attaccano [a causa del]la vostra religione, combattete i capi della miscredenza. Non ci sono giuramenti [validi] per loro: forse così desisteranno.

13. Non combatterete contro gente che ha violato i giuramenti e cercato di scacciare il Messaggero? Sono loro che vi hanno attaccato per primi. Li temerete? Allah ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti.

14. Combatteteli finché Allah li castighi per mano vostra, li copra di ignominia, vi dia la vittoria su di loro, guarisca i petti dei credenti

15. ed espella la collera dai loro cuori. Allah accoglie il pentimento di chi Egli vuole. Allah è sapiente, saggio.

16. Credete di poter essere lasciati in pace,bprima che Allah non abbia riconosciuto coloro che lottano e che non cercano altri alleati oltre ad Allah, al Suo Messaggero e ai credenti? Allah è ben informato di quello che fate.

e

19. Metterete sullo stesso piano quelli che danno da bere ai pellegrini e servono il Sacro Tempio e quelli che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno e lottano per la Sua causa?* Non sono uguali di fronte ad Allah. Allah non guida gli ingiusti.

*[La cura della Moschea della Mecca viene sottratta ai politeisti (vers. 17) e attribuita esclusivamente ai musulmani (vers. 18), ristabilendo la purezza del culto iniziato da Abramo (pace su di lui)]

20. Coloro che credono, che sono emigrati e che lottano sul sentiero di Allah con i loro beni e le loro vite, hanno i più alti gradi presso Allah. Essi sono i vincenti.

21. Il loro Signore annuncia loro la Sua misericordia e il Suo compiacimento e i Giardini in cui avranno delizia durevole,

22. in cui rimarranno per sempre. Presso Allah c'è mercede immensa.

23. O voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti.

24. Di': “Se i vostri padri, i vostri figli, i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi”.

25. Certamente Allah vi ha soccorsi in molti luoghi, come nel giorno di Hunayn, quando eravate tronfi del vostro numero - ma non servì a nulla e la terra, per quanto vasta, vi sembrava angusta: volgeste le spalle e fuggiste*.

*[“nel giorno di Hunayn”: Hunayn è una valle situata tra La Mecca e Tâ'if in cui ebbe luogo una famosa battaglia nell'VIII anno dall'Egira]

26. Allora Allah fece scendere la Sua pace sul Suo Messaggero e sui credenti. Fece scendere armate che non vedeste e castigò i miscredenti. Questa è la mercede degli empi.

27. Dopo di ciò, Allah accoglierà il pentimento di chi vuole. Allah è perdonatore, misericordioso.

28. O voi che credete, i politeisti sono impurità: non si avvicinino più alla Santa Moschea dopo quest'anno. E non temete la miseria, ché Allah, se vuole, vi arricchirà della Sua grazia. In verità Allah è sapiente, saggio.

29. Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo*, e siano soggiogati.

*[“il tributo” (jizya): è il tributo di capitolazione con il quale giudei e cristiani riconoscevano lo Stato islamico. Il pagamento della “jizya” conferiva loro lo status di “dhimmîy” (protetti) e con il quale ottenevano il diritto di vivere in pace e in sicurezza nello Stato islamico. Ai tempi del Profeta, l'ammontare della “gizya” annua era pari a dieci dirham (circa 30 grammi d'argento) per ogni uomo adulto (donne, bambini, schiavi e poveri erano comunque esenti) e corrispondeva a dieci giorni di mantenimento alimentare]

e

36. Presso Allah il computo dei mesi è di dodici mesi [lunari] nel Suo Libro, sin dal giorno in cui creò i cieli e la terra. Quattro di loro sono sacri. Questa è la religione retta. In questi mesi non opprimete voi stessi, ma combattete tutti assieme i politeisti, come essi vi combattono tutti assieme. Sappiate che Allah è con coloro che [Lo] temono.

e

38. O voi che credete! Perché quando vi si dice: “Lanciatevi [in campo] per la causa di Allah”, siete [come] inchiodati alla terra?* La vita terrena vi attira di più di quella ultima? Di fronte all'altra vita, il godimento di quella terrena è ben poca cosa.

*[ Per quanto riguarda le condizioni della rivelazione di questo e dei versetti che seguono fino al vers. 49 (e poi 81/96) essi si riferiscono alla campagna che l'Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) iniziò per fronteggiare un supposto attacco da parte dei Bizantini. La preparazione della spedizione si scontrò con molte difficoltà sia di ordine personale che finanziario ed è nota come,“la leva difficoltosa”. Molti chiesero di essere esentati dal partecipare e il Profeta (pace e benedizioni su di lui) diede loro il permesso di restare. Quando infine la spedizione partì, calura e tribolazioni accompagnarono i credenti fino alla fonte di Tabûk, dove l'armata si attestò per poi ripiegare quando il Profeta (pace e benedizioni su di lui) si convinse che l'esercito imperiale non aveva nessuna intenzione di attaccare l'Arabia e Medina]

39. Se non vi lancerete nella lotta, vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocerGli in nessun modo. Allah è onnipotente.

40. Se voi non lo aiutate, Allah lo ha già soccorso il giorno in cui i miscredenti l'avevano bandito, lui, il secondo di due, quando erano nella caverna e diceva al suo compagno: “Non ti affliggere, Allah è con noi”.* Poi, Allah fece scendere su di lui la Sua pace, lo sostenne con truppe che voi non vedeste, e rese infima la parola dei miscredenti, mentre la Parola di Allah è la più alta. Allah è eccelso, saggio.

*[ Il Corano si riferisce ad un episodio cruciale nella vita del Profeta (pace e benedizioni su di lui) e della comunità islamica. Osteggiato e minacciato dai meccani politeisti, l'Inviato di Allah uscì da casa sul far dell'alba, lasciando nel suo letto il cugino Ali, che si era prestato ad ingannare quelli che stavano spiando la sua casa. Si incontrò con Abû Bakr, suo fedele amico, e partì alla volta di Medina dove già avevano trovato rifugio altri musulmani che non godevano, a differenza di Muhammad (pace e benedizioni su di lui), di alcuna protezione tribale. Era l'Egira. Per sfuggire alle pressanti ricerche dei loro nemici si rifugiarono in una grotta e, in quel frangente, il Profeta rassicurò il suo compagno preso da tristezza e scoramento per la sorte dell'Inviato di Allah, rammentandogli la presenza dell'Altissimo]

41. Leggeri o pesanti, lanciatevi nella missione e lottate con i vostri beni e le vostre vite. Questo è meglio per voi, se lo sapeste!

42. Se fosse stato un affare immediato e un viaggio breve, ti avrebbero seguìto; ma la distanza parve loro eccessiva. E allora si misero a giurare [in nome di Allah]: “Se avessimo potuto saremmo venuti con voi”. Si perdono da loro stessi, ma Allah sa perfettamente che sono dei bugiardi.

43. Che Allah ti perdoni: perché li hai dispensati [dal combattere], prima che tu potessi distinguere chi diceva il vero e chi era bugiardo?

44. Coloro che credono in Allah e nell'Ultimo Giorno non ti chiedono dispensa, quando si tratta di lottare con i loro beni e le loro vite. Allah conosce coloro che [Lo] temono.

45. Soltanto coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno ti chiedono dispensa: i loro cuori sono dubbiosi e restano sospesi nei loro dubbi.

46. Se avessero voluto, si sarebbero ben preparati a partire; ma Allah ha disdegnato la loro partenza: li ha impigriti. Venne detto loro: “Statevene in compagnia di quelli che rimangono [a casa]”.

47. Se fossero usciti con voi, vi avrebbero solo danneggiato, correndo qua e là e seminando zizzania, ché certo tra voi avrebbero trovato chi li avrebbe ascoltati. Ma Allah ben conosce gli ingiusti.

48. Già prima fomentavano ribellione ostacolando i tuoi progetti, finché venne la verità e trionfò il decreto di Allah, nonostante la loro avversione.

49. Fra di loro vi è chi dice: “Dispensami dalla lotta, non mettermi alla prova”. Che? Non sono già, stati messi alla prova? In verità l'Inferno circonderà i miscredenti.

50. Se ti giunge un bene, ne soffrono; se ti colpisce sventura, dicono: “Meno male che abbiamo preso le nostre precauzioni”. E si allontanano esultanti.

51. Di': “Nulla ci può colpire altro che quello che Allah ha scritto per noi. Egli è il nostro patrono. Abbiano fiducia in Allah coloro che credono”.

52. Di': “Cosa vi aspettate, se non le due cose migliori?* Quello che invece ci aspettiamo per voi è che Allah vi colpisca con un castigo, da parte Sua o tramite nostro. Aspettate, e anche noi aspetteremo con voi”.

e

83. Se poi Allah riconduce a te un gruppo di costoro ed essi ti chiedono il permesso di partire in missione, di' loro: “Non verrete mai più con me e mai più combatterete il nemico in mia compagnia! Siete stati ben lieti di rimanere a casa vostra la prima volta, rimanete allora con coloro che rimangono indietro”.
e

86. E quando è stata fatta scendere una sura che dice: “Credete in Allah e combattete a fianco del Suo messaggero”, i più agiati tra loro ti chiedono dispensa, dicendo: “Lascia che stiamo con quelli che rimangono a casa”.

87. Hanno preferito rimanere con [le donne] lasciate a casa. I loro cuori sono stati sigillati e non comprenderanno.

88. Ma il Messaggero e quelli che hanno creduto lottano con i loro beni e le loro vite. Avranno le cose migliori. Essi sono coloro che prospereranno.

89. Allah ha preparato per loro Giardini, dove scorrono i ruscelli e dove rimarranno in perpetuo. Questo è il successo immenso!

90. Quei beduini che cercano scuse sono venuti per chiederti dispensa, mentre coloro che hanno mentito ad Allah e al Suo Messaggero, non si sono mossi. Ben presto un castigo doloroso colpirà quelli di loro che sono miscredenti.

91. Non saranno ritenuti colpevoli i deboli, i malati e coloro che non dispongono di mezzi, a condizione che siano sinceri con Allah e col Suo Messaggero: nessun rimprovero per coloro che fanno il bene. Allah è perdonatore, misericordioso.

92. E neppure [avranno colpa] coloro che ti vengono a chiedere un mezzo di trasporto e ai quali rispondi: “Non trovo mezzi con cui trasportarvi”, e che se ne vanno con le lacrime che scendono dai loro occhi, tristi di non avere risorse da impiegare [per la causa di Allah].

93. Saranno biasimati solo coloro che ti chiedono dispensa nonostante non manchino di nulla: preferiscono rimanere indietro. Allah ha sigillato i loro cuori ed essi non sanno.

94. Quando ritornate da loro verranno a scusarsi. Di': “Non scusatevi, non vi crederemo comunque. Allah ci ha informati sul vostro conto. Allah e il Suo Messaggero giudicheranno il vostro agire e poi sarete ricondotti al Conoscitore dell'invisibile e del visibile, Che allora, vi mostrerà ciò che avrete fatto”.

95. Quando ritornerete vi scongiureranno, [in nome di Allah], di lasciarli stare. Allontanatevi da loro, sono sozzura e il loro rifugio sarà l'Inferno, compenso per quello che hanno fatto.

96. Giurano per compiacervi; quand'anche vi compiaceste di loro, Allah non si compiace degli ingiusti.

e

111. Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante, presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i patti? Rallegratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande.

e

120. È indegno per gli abitanti di Medina e per i beduini che vivono nei dintorni, non seguire il Messaggero di Allah, e preferire la loro vita alla sua! Non proveranno né sete, né fatica, né fame per la causa di Allah; non calpesteranno terra che possa essere calpestata - nonostante l'ira dei miscredenti - e non riceveranno nessun danno da un nemico, senza che sia scritta a loro favore una buona azione.In verità Allah non lascia che si perda la ricompensa dei buoni.

e

123. O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi. Sappiate che Allah è con i timorati

Il Pellegrinaggio

58. Quanto a coloro che sono emigrati per la causa di Allah, che furono uccisi o morirono, Allah li ricompenserà nel migliore dei modi. In verità, Allah è il Migliore dei compensatori!

59. Li introdurrà in un luogo di cui saranno soddisfatti. In verità, Allah è il Sapiente, il Magnanimo.

60. Allah certamente proteggerà chi risponda proporzionatamente all'offesa e ancora subisca rappresaglie, poiché in verità Allah è indulgente, perdonatore.

e

78. Lottate per Allah come Egli ha diritto [che si lotti]. Egli vi ha scelti e non ha posto nulla di gravoso nella religione, quella del vostro padre Abramo che vi ha chiamati “musulmani”. Già allora e qui ancora, sì che il Messaggero testimoni nei vostri confronti e voi testimoniate nei confronti delle genti. Assolvete all'orazione e versate la decima e aggrappatevi ad Allah: Egli è il vostro patrono. Qual miglior patrono, qual miglior alleato!

I Coalizzati

60. Se gli ipocriti, coloro che hanno un morbo nel cuore e coloro che spargono la sedizione non smettono, ti faremo scendere in guerra contro di loro e rimarranno ben poco nelle tue vicinanze.

Muhammad
4. Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah:

5. li guiderà, migliorerà la loro condizione,

6. e li introdurrà nel Paradiso di cui li ha resi edotti.

adith sul jihad i giardini dei devoti


Masrûq, che disse: «Abbiamo domandato - oppure: ho domandato - ad `Abdallâh (Ibn Mas`ûd) di questo versetto:

“E non considerate coloro che sono stati uccisi sulla via di Allâh morti, ma vivi presso il proprio Signore vengono sostentati” [1].

Disse: “Abbiamo già domandato di ciò, ed (il Profeta pace e benedizion su di lui) ha detto: ‘I loro spiriti sono all’interno di uccelli verdi, per cui delle lanterne sono appese al Trono; vagano dove vogliono per il Paradiso, poi riparano in quelle lanterne, ed il loro Signore chiede loro informazione e dice: ‘Desiderate qualcosa?’ Rispondono: ‘Quale cosa potremmo desiderare, quando noi vaghiamo dove vogliamo per il Paradiso?’ E fa loro quella (domanda) per tre volte, e quando vedono che non eviteranno di venire interrogati, rispondono: ‘O Signore, vogliamo che mandi i nostri spiriti nei nostri corpi, per essere uccisi sulla tua via un’altra volta’. E quando Egli vede che non hanno alcun bisogno, vengono lasciati (stare)”».

Lo ha trasmesso Muslim (e così Tirmidhî, Nasâ`î e Ibn Mâjah)
e versetto del Corano sura 3 versetto 169

Combattere per la Causa di Allah (Gloria a Lui L'Altissimo) (Jihad fisabilillah) è un dovere per ogni Musulmano. Un giorno
'Aisha (che Allah sia soddisfatto di lei) domandò: "O Messaggero di Allah, le donne dovrebbero andare al campo di battaglia, come gli uomini?""No, il Pellegrinaggio è sufficiente per loro" rispose il Profeta (pace e benedizioni su di lui).

4 commenti:

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  2. NON SO SE CI SONO SBAGLI,ALLAHU A'LAM

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  3. Gli attentati

    Shaykh al-'Uthaymin - le azioni suicide non sono atti di martirio
    http://www.youtube.com/watch?v=DBQuts7IkFw

    Shaykh Ibn Baz rahimahu Allah sugli attentati suicidi
    http://www.youtube.com/watch?v=8Whr3xPdLb8

    Shaykh al-Albani sulle operazioni suicide al giorno d'oggi
    http://www.youtube.com/watch?v=245bq_VYDFI

    e qualcuno forse dice o pensa che sono un terrorista!

    Luca Muhammad,Luca Veludo

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  4. Ci sono due problemi!,chi non sa del jihad che si fa fisicamente
    e come si fa e quando si fa e perchè si fa,
    chi invece crede di farlo ma non lo fa!.
    LUCA MUHAMMAD,Luca Veludo

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